Com’è noto i contributi per il beneficio Resto al SUD, a copertura del 100% delle spese ammissibili, sono così ripartiti:
a) trentacinque per cento come contributo a fondo perduto;
b) sessantacinque per cento sotto forma di finanziamento bancario, concesso da istituti di credito e
garantito dal fondo di garanzia per le PMI per l’80%.
Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti richiedenti, già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, l’importo massimo del finanziamento è pari a 50 mila euro per ciascun soggetto richiedente fino ad un ammontare massimo complessivo di 200 mila euro.
In caso di revoca dell’agevolazione, indipendentemente dalla forma societaria adottata, il debito a SAL (Stato di Avanzamento Lavori) sarà recuperato in forma solidale per l’intero finanziamento bancario erogato e anche per l’importo a fondo perduto (tramite Agenzia delle Entrate Riscossione) dai soci richiedenti il prestito agevolato.
In caso di liquidazione della società prima del completo ammortamento del debito accumulato con le agevolazioni “Resto al Sud” in assenza di revoca dell’agevolazione, l’importo residuo erogato dalle banche sarà recuperato dai soci (che hanno richiesto l’agevolazione) in modalità solidale per l’intero finanziamento bancario erogato
In pratica è come se ciascuno dei soci richiedenti avesse sottoscritto una fideiussione a favore della banca fino al 20% del contributo ottenuto e per il l’80% residuo avesse accettato l’azione solidale di regresso del Fondo di Garanzia per le PMI, in caso di inadempimento.
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