Quando il giudice decide sulla quota da prelevare dallo stipendio del debitore inadempiente per rigirarla al creditore insoddisfatto, si riferisce sempre alla retribuzione percepita dal debitore sottoposto ad azione esecutiva al netto degli oneri fiscali e contributivi dovuti nonché degli assegni familiari che sono impignorabili.
Credo, pertanto, che la sua busta paga sarà di 1.300 euro più gli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF) spettanti.
Per quanto riguarda il rimborso da 730, anche se effettuato in prima battuta direttamente dal datore di lavoro (che compenserà l’anticipazione al lavoratore dipendente con le imposte dovute dall’azienda), non trattandosi di voce stipendiale, non potrà subire trattenute. Tuttavia l’importo, una volta transitato sul conto corrente (come peraltro accade allo stipendio post prelievo o al rimborso da dichiarazione dei redditi erogato con bonifico direttamente da Agenzia delle Entrate), potrebbe essere soggetto a pignoramento del saldo.
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