La cosa più saggia da fare, a nostro parere, è evitare di far ingrassare, senza ottenere risultati per lei effettivamente vantaggiosi, avvocati, notai, lo Stato – che guadagnerebbe dalle imposte per trasformazione di una ditta individuale in una società e per i preliminari di compravendita – e i commercialisti – che dovrebbero tenere la contabilità societaria: ventimila euro costituiscono una cifra abbordabile e in sede di mediazione converrebbe pagare il dovuto alla dipendente, anche con un piano rateale e con un sensibile sconto rispetto alla richiesta giudiziale. Può darsi che a fine vicenda, con appelli e ricorsi in cassazione, sarà costretto a versare almeno il doppio, anche considerando le parcelle all’avvocato, i contributi unificati dovuti allo Stato ed una eventuale condanna, sempre incombente, al pagamento delle spese legali sostenute in giudizio dalla controparte vittoriosa. L’importante è ragionare lucidamente, con raziocinio e, soprattutto, non farne una questione personale.
Qualsiasi trasformazione, oggi, della ditta individuale in società a responsabilità limitata sarebbe inutile per risolvere la questione con chi le ha fatto causa di lavoro, dal momento che l’eventuale obbligato a pagare alla dipendente quanto stabilito dal giudice adito sarebbe sempre la persona fisica e non quella giuridica costituitasi dopo la chiamata in giudizio: semmai, la trasformazione dell’attività in una società di capitale a responsabilità limitata potrebbe, forse, risultarle utile in eventuali, future, controversie di lavoro.
Analogo discorso vale per la ventilata modifica del regime legale patrimoniale coniugale da comunione a separazione dei beni.
La vendita di un immobile (terreno o fabbricato) sarebbe sempre revocabile ex articolo 2901 del codice civile. Per quel che riguarda la casa di residenza gravata da vincolo ipotecario non sarei così sicuro della presunta non aggredibilità: tenga conto che, se va bene, la vicenda giudiziaria potrebbe concludersi fra dieci anni. A quel tempo il mutuo sarà stato integralmente pagato e quindi …
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