Rosaria Proietti

Per chi non ne fosse al corrente, va precisato che per determinare la base imponibile in materia di imposta sulle successioni, si considerano compresi nell’attivo ereditario denaro, gioielli e mobilia per un importo pari al 10% del valore globale netto imponibile dell’asse ereditario, anche se non dichiarati o dichiarati per un importo minore. E’ a questa disposizione che accenna la nostra lettrice quando si rifwerisce ad una eredità gravata dal 10% di presunzione.

Questa premessa è utile anche per rispondere alla domanda che è stata proposta: il saldo di conto corrente del defunto viene rilevato alla data del decesso e con il saldo al decesso rientra a far parte della base imponibile su cui verrà successivamente calcolato il 10% di presunzione.

Ne discende che eventuali prelievi operati dagli eredi in epoca successiva al decesso, anche utilizzati per le spese funerarie (eventuali importi a debito contratti in vita dal de cuius e documentalmente accertati, vengono direttamente defalcati dall’attivo ereditario) non comportano una variazione dell’imposta di successione dovuta dagli eredi.

Tanto è vero che l’importo delle spese funerarie effettivamente sostenute potrà essere detratto nel limite complessivo di 1.550 euro in sede di dichiarazione dei redditi degli eredi.


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