Bisognerebbe conoscere il complesso dei vincoli insistenti sul valore accantonato ad oggi del suo Trattamento di Fine Rapporto (TFR): è vero che il TFR può essere vincolato a favore della compagnia di assicurazione, che è costretta a rimborsare il cessionario (la banca) in caso di dimissioni volontarie del debitore (dimissioni che, in teoria, possono intervenire anche molto tempo prima prima del passaggio in pensione), ma lei accenna anche ad un prestito delega, erogato da un soggetto che potrebbe avere anch’egli vincolato il TFR. E dunque, potrebbe essere che nel TFR non ci sia capienza sufficiente per garantire la copertura del rischio collegato al rinnovo della cessione decennale del quinto.
L’assicurazione intende (liberamente) assumersi il rischio di omesso rimborso del prestito dietro cessione del quinto per un importo limitato (corrispondente ai primi 6 anni di ammortamento), mentre negli ultimi 4 il rischio di omesso rimborso graverebbe interamente sul creditore: ciò non viola in alcun modo l’obbligo di legge che prevede dieci anni di ammortamento in occasione del rinnovo di una cessione del quinto.
Conviene rivolgersi altrove, nella speranza che intermediario e compagnia di assicurazione siano più flessibili.
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