Anche i terreni sono espropriabili e, comunque, se il patrimonio ereditario non è equamente bilanciato per quel che riguarda il valore dei terreni e il valore dell’immobile, l’Agenzia delle Entrate potrebbe eccepire, al posto di suo fratello, la lesione della quota di legittima e farsi assegnare anche una parte dell’immobile a integrazione.
Infatti, l’articolo 2900 del codice civile dispone che Il creditore, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni, può esercitare i diritti e le azioni che spettano verso i terzi al proprio debitore e che questi trascura di esercitare, purché i diritti e le azioni abbiano contenuto patrimoniale e non si tratti di diritti o di azioni che, per loro natura o per disposizione di legge, non possono essere esercitati se non dal loro titolare.
Proprio la frase e non si tratti di diritti o di azioni che, per loro natura o per disposizione di legge, non possono essere esercitati se non dal loro titolare, fornisce una possibile scappatoia.
Il testamento dovrebbe attribuire il diritto di abitazione nell’immobile al fratello debitore e tutto il resto dovrebbe essere assegnato al fratello non debitore.
In questo modo, si inibisce la possibilità all’Agenzia delle Entrate di agire ex articolo 2900 del codice civile, come spiegato qui.
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