Ludmilla Karadzic

Anche se riuscisse a vendere l’attività imprenditoriale (beni strumentali, impianti, commesse eventuali) e/o chiudesse la partita IVA, i debiti accumulati con fisco, INPS, banche e fornitori le resterebbero tutti sul groppone.

Se ritiene di non poter più raddrizzare la barca e se non possiede immobili o conti correnti, l’unica cosa da fare, piuttosto che continuare a lavorare in perdita, è chiudere la partita IVA ed interrompere tutti i pagamenti (affitto, rate di prestito, contributi, tasse) ed i rapporti con i fornitori, in attesa di tempi migliori.

Se dovesse trovare un’occupazione da lavoratore dipendente dovrà rassegnarsi, nella peggiore delle ipotesi, a vedersi effettuare una trattenuta del 40% dalla busta paga (nell’ipotesi di creditori concorrenti ordinari ed esattoriali).


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