Simone di Saintjust

Da quanto si legge relativamente ai primi tre punti si può senz’altro affermare che lei abbia ben compreso il problema.

Ai colleghi che mi hanno preceduto è forse sfuggito quanto da lei scritto nel passo seguente In compenso, sempre attraverso la padrona di casa ho saputo che circa un mese fa era arrivato una notifica di giacenza di una raccomandata, sempre all’indirizzo sbagliato e sempre senza mittente. Telefonicamente pero’ le poste mi hanno riferito che, basandosi sul codice presente sull’avviso, non doveva trattarsi di un avviso giudiziario. E’possibile comunque che fosse questo il primo invio? In tal caso, e’ a questa data che devo fare riferimento?

Poichè nell’avviso lasciato in buchetta sembra si parli di giacenza presso la casa comunale, molto probabilmente si tratta di notifica via posta della cartella esattoriale con modalità indiretta, ovvero ai sensi dell’articolo 140 cpc. Nella sostanza non cambia nulla, ma la raccomandata inviatale successivamente (sempre all’indirizzo sbagliato e sempre senza mittente) potrebbe essere quella (informativa) con cui le si rende nota la giacenza dell’atto depositato una volta constatata la sua temporanea irreperibilità (con la raccomandata informativa, la notifica via posta indiretta fornisce qualche garanzia in più al destinatario, rispetto a quella diretta, se non altro per il fatto che l’avviso in buchetta potrebbe andare smarrito fra le brochures pubblicitarie).

Non c’e’ modo di verificare l’esistenza del vizio di notifica senza ritirare la cartella, ma si puo’ almeno arrivare a supposizioni piu’ precise sul suo contenuto attraverso le consultazioni consigliate in precedenti risposte?

Le è stato consigliato di “fare il giro delle sette chiese” per domandare a tutti i potenziali creditori della Pubblica Amministrazione se hanno qualche pretesa nei suoi confronti. Forse non era il caso suggerirle una simile soluzione: anche se è vero che alcune ispezioni possono essere condotte via web (INPS e Agenzia delle entrate) per altre (Ufficio comunale contravvenzioni e riscossione coattiva tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani oppure uffici regionali preposti alla riscossione della tassa automobilistica) dovrebbe essere presente sul territorio in cui precedentemente risiedeva, e, da quanto mi è dato di capire, sembra che lei abbia difficoltà in tal senso.

E’ tutto corretto? Cosa succede se non ritiro nulla ed aspetto il passaggio successivo?

Si tratta di opzione equivalente a quella da lei sintetizzata al punto 3. Il rischio, come le è già stato riferito, è quello di trovarsi, fra capo e collo, un’azione esecutiva a carico ed avrebbe bisogno di assistenza legale per risolvere la questione.

Qual e’ a suo parere la strategia che puo’ tutelarmi maggiormente?

Non esiste una strategia migliore, o, meglio, come avrà certamente compreso, tutto dipende dalla propensione al rischio del soggetto coinvolto. Chi ama la tranquillità e teme situazioni stressanti farebbe bene a ritirare il plico e pagare. Al massimo, per evitare il viaggio nei luoghi che la ospitarono prima del cambio di residenza, può anche riferire la storia agli impiegati presso la sede di Equitalia competente territorialmente per il luogo in cui adesso vive, chiedendo la produzione della copia della cartella esattoriale spedita altrove e pagando seduta stante. Credo che saranno ben felici di accontentarla.


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