Roberto Petrella

Com’è noto, il piano di ammortamento alla francese di un mutuo a tasso variabile con rata costante comporta, per la banca, lo svantaggio di non poter rientrare del capitale anticipato in tempi rapidi come avviene con una rata variabile.

Per contro, in caso di ammortamento alla francese di un mutuo a tasso variabile con rata costante, la contropartita per il mutuatario è quella di avere un capitale di estinzione anticipata che decresce molto lentamente con il passare del tempo.

Dunque, la clausola che prevede il calcolo della rata secondo un piano di ammortamento del mutuo a tasso variabile con rate crescenti (anche a parità di tasso) non può considerarsi vessatoria, comportando vantaggi e svantaggi per entrambi, banca e cliente.

Può provare (si tratterebbe di un tentativo) a giocare la carta dell’informazione non correttamente erogata, presentando un formale reclamo alla banca.

In caso di mancato accoglimento dell’istanza o di persistente silenzio, trascorsi 30 giorni dal momento in cui la banca ha ricevuto il reclamo (occorre pertanto una raccomandata AR) potrà presentare ricorso all’Arbitro bancario Finanziario.

Anche se la probabilità di accoglimento non è elevata (dipendendo essa da come riuscirà a dimostrare documentalmente l’inadempienza dell’istituto di credito rispetto all’obbligo, posto a suo carico, di fornire al cliente un’informazione completa e trasparente) il costo (oltre alle raccomandata ed al tempo speso a redigere il testo del ricorso) si aggira intorno a poche decine di euro per i diritti di segreteria (e non sono previste ulteriori spese per il consumatore in caso di soccombenza).


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