Ludmilla Karadzic

E’ lei che deve rispondere alla domanda: sono in grado di far fronte alle cambiali mensili e alla maxi cambiale finale?

Non si sottoscrive un piano di rientro solo per evitare di essere contattato dagli operatori di recupero crediti. Per questo tipo di problematiche esistono ben altri rimedi.

I debiti vanno pagati, ovvio, ma solo se ci sono le condizioni per farlo: lei afferma di aver perso il lavoro e per questo non ha potuto rispettare gli impegni assunti. Adesso qualcosa è cambiato? Ha una nuova fonte di reddito che le consente di pagare le cambiali?

E, a proposito, lei sa perchè le propongono un piano di rientro in cambiali? Se non ne ha idea, la invito a leggere questo articolo.

Concludendo: se non ha la certezza di poter adempiere alle scadenze previste dal piano di rientro che va a sottoscrivere, lasci stare le cose come stanno. Quando avrà consolidato la sua posizione economica con un lavoro di una certa stabilità, e che le garantisca un reddito sufficiente a poter sopravvivere, allora penserà a saldare il debito con quello che le resta dopo aver soddisfatto le esigenze familiari più impellenti.

Nel frattempo tenga a bada gli operatori di recupero crediti invitandoli a non contattarla più e minacciando di far pervenire una diffida per molestie alla società per cui lavorano (il debitore deve essere contattato solo via posta, non certo per telefono o attraverso visite domiciliari).

Per rimborsare il debito, se e quando sarà, scelga un’unica soluzione a saldo stralcio oppure un rimborso rateale con bollettini postali, sempre dopo aver chiesto uno sconto sostanzioso su quanto dovuto in termini di quota capitale ed interessi di mora: tenga conto che il suo debito è stato acquistato, da chi ne esige il pagamento, per pochissimi euro.


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