Contratti di prestito – il prestito personale

Struttura e funzione economica del prestito personale

Il prestito personale è una delle forme più comuni di contratto di prestito. Rientra nelle categorie previste per il credito al consumo e non è sottoposto ad alcun vincolo riguardo le modalità con cui viene impiegato il credito concesso.

Con il contratto di prestito personale una somma viene erogata dalla banca (o dalla finanziaria) al cliente, che si impegna a restituirla secondo un piano di ammortamento a tasso fisso, variabile o misto e con rate alle scadenze concordate.

Il finanziamento può essere assistito da garanzie.

Può essere inclusa, sotto forma di adesione o altra forma di stipula, una polizza assicurativa, a copertura del rimborso del credito derivante dal finanziamento, a fronte dei rischi morte, perdita impiego, infortunio e invalidità. Possono altresì ricorrere altre forme di polizza assicurativa quali, ad esempio, RC auto, danni a terzi, danni all'abitazione, etc.

Qualora il finanziamento, con rimborso rateale, ricada nei termini previsti dalla normativa per il “credito al consumo”, si applica quanto previsto dal decreto legislativo 01/09/1993 numero 385 articoli 121 e seguenti.

La legge definisce “credito al consumo” la concessione di credito sotto forma di dilazione di pagamento o di prestito a favore di persona fisica, per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale, eventualmente svolta dalla stessa.

Rischi legati al prestito personale

Tra i principali rischi, vanno tenuti presenti l'impossibilità di beneficiare delle eventuali fluttuazioni dei tassi al ribasso, qualora il prestito finalizzato sia a tasso fisso; la possibilità di variazione del tasso di interesse, in aumento, nel caso di prestiti a tassa variabile, rispetto al tasso di partenza; la variazione in senso sfavorevole delle condizioni (commissioni e spese) contrattualmente previste.

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26 Giugno 2013 · Chiara Nicolai





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