Prestiti per dipendenti » Viaggio alla scoperta di questa particolare tipologia di prestito personale


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Oggi vogliamo parlare dei prestiti per dipendenti: affrontiamo, dunque, un piccolo viaggio alla scoperta di questa particolare tipologia di prestito personale.

I prestiti per dipendenti sono una tipologia di prestiti personali che vengono destinati ai lavoratori dipendenti pubblici e statali e privati.

I prestiti per dipendenti sono finanziamenti non finalizzati: coloro che li richiedono, cioè, non hanno l’obbligo di specificare la finalità della somma richiesta.

I prestiti personali per dipendenti prevedono, come forma più comune, la cessione del quinto dello stipendio: secondo questa formula le rate del prestito vengono trattenute direttamente dalla busta paga del richiedente e pagate dal datore di lavoro, che si assume la responsabilità della puntualità e del pagamento.

L’ammontare della trattenuta non può, come indicato anche dal nome “cessione del quinto”, superare un quinto dello stipendio del dipendente, cioè il 20% della busta paga netta.

Se il datore di lavoro o l’amministratore sono d’accordo è possibile anche una seconda trattenuta dalla busta paga, che fa così aumentare l’esposizione del debitore fino al 40% del proprio stipendio.

I prestiti per dipendenti sono caratterizzati principalmente da:

  • Importo massimo variabile: dipende dall’età del richiedente, dalla durata del prestito e dallo stipendio percepito;
  • busta paga come unica garanzia;
  • prestito non finalizzato;
  • polizza assicurativa compresa contro il rischio impiego e il rischio vita;
  • possibilità di dilazione fino a 120 mesi;
  • possibilità di estinzione anticipata;
  • possibilità di rinnovare la cessione del quinto.

Dunque, i prestiti per dipendenti si rivolgono ai lavoratori dipendenti perché hanno come garanzia la busta paga.

I destinatari possibili dei prestiti per dipendenti comprendono:

  1. lavoratori dipendenti a tempo indeterminato
  2. lavoratori con contratto di formazione o di apprendistato
  3. lavoratori a tempo determinato

La presenza della busta paga costituisce una forma di garanzia importante per le banche e gli istituti di credito, che quindi possono usare criteri di valutazione più flessibili nell’accettazione delle proposte di prestiti.

Ai lavoratori a tempo indeterminato viene richiesto di dimostrare di lavorare in modo fisso da almeno tre mesi, mentre per chi ha un contratto a tempo determinato, se la banca decide di concedere un prestito, la durata di restituzione del credito potrebbe essere vincolata al periodo del contratto stesso.

I prestiti per dipendenti possono essere richiesti anche da coloro che in passato hanno avuto casi di insolvenza o sono segnalati come soggetti protestati, perché la trattenuta dalla busta paga costituisce anche per loro una garanzia sufficiente per l’accettazione della richiesta.

5 Luglio 2016 · Andrea Ricciardi

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