Vorrei chiedere un mutuo – Ma mia moglie è debitrice inadempiente

Nella fase istruttoria viene chiesto sicuramente lo stato di famiglia storico del richiedente ed è quindi difficile che le venga concesso un mutuo












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Dopo molti anni di problemi finanziari e di svariate segnalazioni bancarie sono riuscito a ripianare tutti i miei debiti, rinunciando però a quasi tutto il tfr, buonuscita ed incentivo al licenziamento: a sessantacinque anni avrei intenzione di comprarmi con un mutuo un piccolo appartamento, ma purtroppo anche se personalmente sono a posto, credo avrei problemi in tal senso causa un prestito riguardante mia moglie (specifico che siamo in comunione di beni) che lei ha sospeso quasi un anno fa di pagare e con il beneficio del termine ormai decaduto circa 3 mesi fa. Specifico che la stessa ha una pensione di circa 680 euro che a mio parere è quasi impignorabile giacché se volessero farlo, credo dovrebbero aspettare 6/7 anni solo per riavere indietro le spese legali senza contare la rimanenza del prestito che non è poco.

Ho anche due figli al mio contrario davvero a posto, che hanno entrambi un lavoro nelle forze dell’ordine e di comune accordo si sono comprati un appartamento di cui dividono oneri e guadagni.

Volevo chiedervi, c’é un modo di stipulare un mutuo (solo da parte mia) per acquistare un mini appartamento?

Penso che se stipulassi un mutuo, la banca vorrebbe quanto meno intestarlo a me, ma in questo caso mi esporrei alle grinfie delle finanziarie che stanno dietro a mia moglie conseguentemente a me.
C’è qualche altro sistema per evitare ciò?

Nella fase istruttoria viene chiesto sicuramente lo stato di famiglia storico del richiedente per cui è quasi impossibile che, considerata la posizione debitoria di sua moglie, le venga concesso un mutuo.

Premesso che lei è comunque debitore del 50% dell’importo a cui risulta obbligata la coniuge in comunione dei beni ed ammesso, poi, che le venisse concesso un mutuo, lei si esporrebbe, come peraltro è ben consapevole, alle azioni di recupero credito dei creditori, finalizzate anche se non immediatamente, ma di certo in prospettiva, all’espropriazione dell’immobile acquistato con mutuo.

Potrebbe rimediare solo facendo acquistare con mutuo il mini appartamento ad uno dei due figli ed accollandosi il mutuo con un accordo fra padre e figlio mutuatario acquirente. Nascerebbe, tuttavia, un problema di IMU dovuta per seconda casa del figlio prestanome che potrebbe perdere le agevolazioni prima casa in futuro.

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11 Aprile 2022 · Piero Ciottoli

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