DOMANDA
Sareste così gentili da darmi un chiarimento? Se dovessi avere un pignoramento del quinto e vorrei rinnovare la delega di pagamento o cessione del quinto, è
vero che la liquidità verrà assorbita dalla finanziaria che sta pignorando il quinto per soddisfare il debito? Grazie
RISPOSTA
La finanziaria chiamata ad erogare il rinnovo del prestito delega si troverebbe – stante le ipotesi formulate (coesistenza di trattenute già insistenti sullo stipendio, finalizzate a rimborsare il prestito ordinario rimasto insoluto e il prestito dietro cessione del quinto) – nella condizione di poterlo concedere solo con un importo molto ridotto per una serie di motivi ben precisi: innanzitutto, il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) – o l’Indennità di Fine Servizio (IFS) – risulterebbe già prenotato dal creditore che ha azionato il pignoramento e/ da quello che ha erogato il prestito dietro cessione del quinto per coprirsi, a fronte di una eventuale premorienza del debitore, di dimissioni anticipate o di un suo licenziamento per giustificato motivo oggettivo e, quindi, il prestito delega verrebbe a trovarsi privo di qualsiasi possibile copertura a fronte di premorienza, dimissioni o licenziamento del debitore. Inoltre, un lavoratore con due trattenute stipendiali, una per pignoramento e l’altra per cessione del quinto in corso si troverebbe già con il 40% della retribuzione complessiva mensile impegnata a servire i rimborsi del credito azionato con pignoramento e del credito formatosi per il prestito ottenuto dietro cessione del quinto in busta paga. Considerato che le trattenute complessive non possono superare il 50% dello stipendio netto percepito (pena il rischio del creditore di vedersi sicuramente accollata la responsabilità per il sovraindebitamento del debitore) la finanziaria chiamata al rinnovo del prestito delega, potrebbe contare su una rata di rimborso pari ad un massimo del 10% dello stipendio netto percepito dal debitore. Con tempi di rimborso lunghi e senza garanzia di rimborso, nemmeno parziale, a fronte di eventi sempre possibili, quali la premorienza del debitore, le sue dimissioni volontarie dall’azienda il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, la finanziaria, molto probabilmente, si rifiuterebbe di rinnovare il prestito delega nelle condizioni ipotizzate.
Il creditore procedente che sta pignorando il quinto in busta paga, per assorbire, invece, la liquidità eventualmente erogata dalla finanziaria come prestito delega (o doppio quinto), dovrebbe pignorare il conto corrente del debitore sincronizzando i tempi dell’accredito dell’importo relativo al prestito delega, dopo essere venuto a conoscenza di questa eventualità. Condizioni difficili a verificarsi nella vita reale.
12 Novembre 2024 - Simone di Saintjust