Restrizioni Covid-19: ok palestre e piscine – E gli abbonamenti?





Quanti hanno in passato sottoscritto abbonamenti che non hanno potuto sfruttare, per causa di forza maggiore, stanno chiedendo rimborsi o sconti





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Visto che è stato dato l’ok dal Governo per la riapertura dei centri fitness, come palestre e piscine, vorrei sapere a che punto è la situazione sui rimborsi dei periodi non goduti per chi avesse stipulato abbonamenti a lungo termine.

Avete informazioni in merito?

Le palestre riaprono dopo i mesi di chiusura, insieme ad esempio alle piscine, per le restrizioni vigenti causa contagio covid: ora che il rischio sembra essersi ridotto e non poco tantissime persone sono ritornate a fare attività sportiva.

Inoltre, tra questi, quanti hanno in passato sottoscritto abbonamenti dei quali non hanno potuto godere per ovvie ragioni, si sono già rivolti in massa ad associazioni dei consumatori per richiedere rimborsi o quantomeno una serie di sconti.

Numerosi i casi di clienti presentatisi spontaneamente presso gli sportelli di note associazioni dei consumatori, tra le quali Adiconsum, per protestare circa l’impossibilità al momento di ottenere rimborsi per le cifre già versate per la sottoscrizione di abbonamenti, o in ogni caso una adeguata scontistica.

La realtà è davvero complicata al momento. Le stesse associazioni dei consumatori raccontano di fatti del tutto anomali nella gestione dei rimborsi.

Molti gestori di palestre o piscine, infatti, offrono rimborsi ridotti a patto di sottoscrivere nuove tessere abbonamento, questo anche per provare a sopperire ai momenti di crisi che hanno segnato i mesi precedenti.

Non è lecito però comportarsi in questo modo, e molti clienti rifiutano determinate richieste rivolgendosi poi alle associazioni di categoria.

L’Adiconsum comunica, inoltre che l’articolo 216 della legge di conversione del Decreto Rilancio comma 4 stabilisce che il gestore in alternativa al rimborso può rilasciare un voucher.

Chiaramente questo deve avere lo stesso valore del rimborso stesso e può essere utilizzato entro un anno dal termine delle misure restrittive contro le attività sportive.

In questo caso, quindi, il voucher rappresenta una alternativa al rimborso. Molti gestori invece agiscono diversamente, badando esclusivamente ai propri interessi.

La situazione sembra essere ancora in alto mare, insomma, con un punto di congiunzione che ancora sembra lontano al momento.

Gestori da una parte e clienti dall’altra.

In mezzo le associazioni dei consumatori, che provano a tutelare sempre e comunque il cittadino da qualsiasi sopruso.

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8 Giugno 2021 · Giovanni Napoletano

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