Recupero crediti su pensione di inabilità – Quanto potrebbero prelevare dalla pensione se agissero in tribunale?

Quanto potrebbero prelevare dalla pensione se Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia) agisse in tribunale


DOMANDA

Sono una invalida al 100% andata a 50 anni e con non molti anni di servizio con pensione d’inabilità e pensione di quasi 840 euro mensili: avevo sulla busta paga delega e quinto e l’INPS a causa credo della piccola pensione, mi trattiene solo 140 euro mensili per la cessione che avrò ancora per otto anni circa.
In pratica prendo detratta la rata e sindacato scarsi 700 euro. dopo due anni dal primo avvertimento seguente alla mia andata in pensione si sono rifatti vivi i parassiti di cui non faccio nome dato che non voglio darvi rogne, invitandomi a versare 8400 euro entro 10 giorni pena casini legali.


Volevo chiedervi quali rischi corro non avendo nulla a parte pochi spicci, nè sul conto corrente dove mi viene addebitata la pensione nè libretti o proprietà immobiliari.
Volevo anche domandare se facessi un offerta prendere o lasciare per chiudere la pratica della metà dell’importo 4200 euro che mi darebbe mio padre, pur di liberarmi di telefonate e raccomandate infinite, potrebbe essere accettata o rifiuterebbero certamente?
Io a dire il vero avevo pensato a rinnovare il quinto prima della sua scadenza con l’inps e chiudere la pratica con quei farabutti. Gradirei avere un vostro parere.


RISPOSTA

La pensione può essere pignorata presso l’INPS, solo per l’importo eccedente 689,74 euro, che al momento rappresenta il minimo vitale: facendo qualche conticino, la società di recupero crediti che pretende gli 8 mila e 400 euro entro 10 giorni, ammesso che abbia la documentazione necessaria per chiedere un decreto ingiuntivo al giudice, potrà, al massimo, pignorarle il 20% della differenza fra 840 euro e il minimo vitale, dunque, 30 euro al mese. Solo per ammortizzare le spese di procedura legale da anticipare, i signori del recupero crediti dovrebbero attendere almeno un quinquennio.
Su queste basi, se proprio intende pagare pur di liberarsi dal fastidio di telefonate moleste (ma, potrebbe anche denunciarli e levarseli di torno gratis, a meno delle raccomandate AR per le quali non si può fare nulla) l’offerta, secondo noi più che equa, consisterebbe in un migliaio di euro a saldo stralcio (grasso che cola), giusto come regalo pasquale. Non di più.


24 Marzo 2020 - Michelozzo Marra


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