DOMANDA
Sono coobbligato in un finanziamento e il titolare del prestito non riesce più a pagare le rate peché ha perso il lavoro: sono state pagate diverse rate e l'assicurazione non è entrata in azione per cui, a questo punto non siamo più in grado di pagare, e una società di recupero crediti per conto di AGOS DUCATO (la finanziaria che ha concesso il prestito) chiede di arrivare ad un concordato scontando l'importo del saldo finanziato da restituire, chiedendo al coobbligato garante (che sono io che scrivo) di sottoscrivere le cambiali allungando i tempi di restituzione e abbassando l'importo mensile delle rate.
RISPOSTA
Non esiste un margine di sconto da poter quantificare per la situazione descritta: possiamo solo confermare che - ipotizzando che il titolare del prestito (debitore principale) non disponga attualmente di beni aggredibili (stipendio, pensione, immobili, depositi in conto corrente) e il debitore coobbligato garante si ritrovi con uno stipendio già pignorato per debiti ordinari, la casa già ipotecata e pochi risparmi in conto corrente - si potrebbe giocare ad un ribasso consistente, mettendo nel conto che il creditore, qualora decidesse di adire il giudice per il pignoramento della retribuzione del coobbligato garante, prima di vedere un centesimo, dovrebbe attendere l'estinzione del debito per cui è in corso l'azione esecutiva.
3 Dicembre 2020 - Carla Benvenuto
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