Pignoramento conto corrente di accredito pensione di importo inferiore al minimo vitale

La pensione di importo inferiore alla soglia fissata per legge (1000 euro), può essere prelevata in contanti presso uno sportello di Poste Italiane


DOMANDA

Ho una pensione di 700 euro con 20 anni di contributi: siccome ho debiti con ADER (Agenzia delle Entrate Riscossione, ex Equitalia che non riesco a liquidare, chiedo se, pignorandomi il conto corrente, anche la mia pensione verrebbe bloccata nonostante sia sotto la soglia di pignoramento. Come dovrebbe comportarsi la banca?


RISPOSTA

Va innanzitutto precisato che, poichè l’importo della pensione è inferiore alle soglie fissate dalla normativa vigente che obbliga l’INPS o il datore di lavoro ad accreditare la retribuzione mensile su un conto corrente o una carta prepagata dotata di IBAN, il pensionato può agevolmente scegliere di prelevare la pensione in contanti, evitando l’accredito in conto corrente con le conseguenze che potrebbero derivare dal pignoramento del conto corrente.
Comunque, nel caso specifico qui prospettato, è presto detto quale dovrebbe essere il comportamento della banca a fronte di un pignoramento del conto corrente intestato al pensionato inadempiente:
– la banca dovrebbe bloccare i prelievi ma non gli accrediti;
– la banca dovrebbe consentire al pensionato di prelevare l’ultima pensione accreditata dall’INPS prima della notifica del pignoramento in seguito a specifica richiesta rivolta al responsabile dell’agenzia presso la quale è stato stipulato il contratto di conto corrente;
– la banca dovrebbe attendere il decreto di assegnazione del giudice, per liberare dal blocco il conto corrente e consentire all’intestatario la piena operabilità.
Il giudice, essendo l’importo della pensione inferiore al minimo vitale dovrebbe assegnare per decreto, al creditore procedente per mandato (ovvero al concessionario AdER della riscossione coattiva esattoriale):
– nulla dell’ultimo importo accreditato di pensione prima della notifica del pignoramento;
– nulla degli importi eventualmente accreditati dall’INPS dopo la notifica del pignoramento, qualora il blocco si protraesse in un periodo maggiore ai 30 giorni in seguito a ritardi, sempre possibili, nella decisione giudiziale;
– eventuali risparmi accumulati fino alla data di pignoramento del conto corrente.
Per i motivi sopra evidenziati, connessi ai ritardi imputabili ad una giustizia quasi sempre troppo lenta, si consiglia, quando possibile, come nella fattispecie, di prelevare in contanti la pensione presso uno sportello di Poste Italiane, oppure di comunicare all’INPS, tempestivamente, appena dopo il pignoramento del conto corrente, un nuovo IBAN riferito ad una carta prepagata o ad un nuovo rapporto di conto corrente.


13 Agosto 2024 - Patrizio Oliva


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