Piano di rientro verso creditore in fallimento – Mi conviene sospendere i rimborsi ed attendere una proposta a saldo stralcio del curatore fallimentare?

Accordo transattivo a saldo stralcio












La mia srl romena ha un debito con una srl italiana per il quale ha concordato un piano di rientro che sta diligentemente onorando che prevede l’estinzione del debito a dicembre 2019.

Questo mese (marzo 2018) la srl italiana è stata dichiarata fallita. Mi è stato detto che in presenza di piani di rientro superiori ad un anno solitamente il curatore tende a preferire una rinegoziazione del debito con tempi più ristretti a fronte di una decurtazione dello stesso. Se cosi fosse, vi chiedo se conviene interrompere le rate mensili finché il curatore non mi avrà contattato pr rinegoziare il debito oppure se cosi facendo rischio di peggiorare la situazione.

La mia intenzione è di ripianare il debito ma se il curatore proponesse un buono sconto a fronte di un pagamento più veloce, la cosa mi interesserebbe molto. Però, se il curatore mi contatterà fra qualche mese (la srl italiana è fallita adesso), è evidente che più ritarda e meno sara probabile rinegoziare il debito. Ecco perchè mi interesserebbe congelarlo finché curatore mi contatta.

Cosa ne pensate?

Comprendo benissimo la situazione e mi rendo conto che lei non vorrebbe perdere un’occasione così propizia: anche io farei, in un contesto simile, le sue stesse riflessioni. Tuttavia, devo metterla in guardia: se va a leggere il contratto di accordo transattivo sottoscritto con il creditore, dovrebbe trovare una clausola (di rito) che chiaramente ricorda che il piano di rientro sottoscritto non costituisce novazione del credito. In altre parole vuol dire che, in caso di inadempimento nell’onorare il piano di rientro sottoscritto, il debito da rimborsare, che il curatore fallimentare della srl italiana potrebbe pretendere, a norma di legge, sarebbe quello originario antecedente all’accordo, ovviamente detratto quanto finora la srl rumena ha diligentemente corrisposto. E, inoltre, le scadenze pattuite con l’accordo sottoscritto non avrebbero più alcun valore legale. In pratica, cioè, il liquidatore della srl italiana potrebbe pretendere l’intero credito in una sola soluzione. Le chiedo: vale la pena esporsi ad un simile rischio?

Può anche decidere di adottare una strategia simile, purchè sia consapevole che con il curatore fallimentare dovrà cercare un accordo a saldo stralcio partendo dall’importo originario dovuto (detratte le rate pagate). Aspettando la proposta del curatore fallimentare, invece, potrà chiedere, in cambio della chiusura della posizione debitoria in un’unica soluzione, un taglio netto sull’importo residuo attualmente dovuto.

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26 Marzo 2018 · Ludmilla Karadzic