DOMANDA
Ho ricevuto un mese fa un’intimazione di pagamento che indicava delle cartelle: non ricordo di aver ricevuto della cartelle in passato, quindi ho fatto un accesso agli atti presso l’agenzia delle entrate riscossione, ma oggi scadono i 30 giorni e non ho ricevuto nessuna risposta. Cosa posso fare? Ho letto del ricorso al tar ma costerebbe troppo! Posso ripresentare la domanda o fare una qualche opposizione? Oppure mi costringono a fare ricorso tributario a scatola chiusa? E se nel giudizio viene fuori che le ho ricevute, mi condannano alle spese (nonostante mi abbiano costretto loro a presentare il ricorso9?
RISPOSTA
Non è chiaro cosa, chi scrive, intenda per accesso agli atti: se l’istanza aveva per oggetto il rilascio di copia delle relate di notifica della cartelle esattoriali di cui Agenzia delle Entrate Riscossione (AdER, ex Equitalia) ingiungeva il saldo, allora la domanda di accesso deve ritenersi legittimamente rigettata, dal momento che il costo per ogni foglio di cui il debitore chiede la riproduzione è di 0. 20 euro (se il formato A4 è sufficiente alla riproduzione dell’atto), importo che avrebbe dovuto essere allegato alla domanda o versato attraverso i canali preposti.
Poi, dipende anche da come è stata formulata la richiesta scritta di accesso agli atti, e se è stata trasmessa con PEC o raccomandata A/R. Le istanze trasmesse via posta elettronica ordinaria non vengono prese in considerazione. E i 30 giorni decorrono, comunque, dalla data in cui la Pubblica Amministrazione riceve la richiesta di accesso agli atti.
Il suggerimento è quello di recarsi personalmente alla sede dell’Agenzia delle Entrate Riscossione più vicina al luogo in cui il debitore risiede e qui recuperare copia delle relate di notifica delle cartelle di pagamento, che probabilmente saranno state notificate per compiuta giacenza presso l’ufficio postale in occasione di reiterate assenze del destinatario dal luogo di residenza.
26 Luglio 2024 - Giorgio Martini
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