Naspi dopo licenziamento per giusta causa












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Sono stato assunto ad Aprile come apprendista aiuto cuoco di 3° livello e a metà Ottobre ho comunicato via portale Cliclavoro le mie dimissioni immediate per giusta causa per ridimensioni, Comportamento ingiurioso e irrispettoso da parte del tutor aziendale e Mobbing.

Ho letto che per accedere alla Naspi dovrò allegare un’autocertificazione della volontà di ricorrere in giudizio. Vi chiedo se è obbligatorio o posso solo allegare le mail che ho inviato al datore di lavoro già a Settembre, tra cui una anche Pec, in cui comunicavo le suddette problematiche sul lavoro e senza mai avere delle risposte. Anche se sono giovane ho già maturato 5 anni di esperienza anche in strutture di alto livello.

Com’è noto l’indennità di disoccupazione NASpI viene erogata in relazione agli eventi di disoccupazione involontaria.

Sulla base di quanto finora indicato dalla giurisprudenza, invece, si considerano per giusta causa le dimissioni determinate, come nella fattispecie, da comportamenti vessatori da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi (cosiddetto mobbing) a danno del lavoratore, nonché dal comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente (Corte di Cassazione, sentenza n.5977/1985).

Qualora il lavoratore dichiarasse che si è dimesso per giusta causa, dovrà corredare la domanda con una documentazione (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da cui risulti almeno la sua volontà di difendersi in giudizio nei confronti del comportamento illecito del datore di lavoro (con allegazione di diffide, esposti, denunce, citazioni, ricorsi d’urgenza ex articolo 700 codice procedura civile, sentenze contro il datore di lavoro, nonché ogni altro documento idoneo), impegnandosi a comunicare l’esito della controversia giudiziale o extragiudiziale (circolare INPS 163/2003).

In tale ipotesi, il riconoscimento dell’indennità di disoccupazione sarà provvisorio fino alla comunicazione dell’esito giudiziale della controversia con il datore di lavoro.

Laddove l’esito della lite dovesse escludere la ricorrenza della giusta causa di dimissioni, infatti, L’INPS procederà al recupero di quanto pagato a titolo di indennità di disoccupazione, così come avviene nel caso di reintegra del lavoratore nel posto di lavoro successiva a un licenziamento illegittimo che ha dato luogo al pagamento dell’indennità di disoccupazione.

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20 Novembre 2019 · Tullio Solinas

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