A dicembre 2016 ho lasciato una casa che avevo preso in affitto chiudendo le utenze, tutte utenze non residenziali, poichè non ho mai preso residenza in quella casa.
Fine 2017 mi contatta una società di recupero crediti dicendo che c’era una bolletta non pagata, chiedendomi il mio indirizzo per spedire la bolletta, informazione che mi sono rifiutato di fornire riattaccando. Dopo aver provato insistentemente a chiamarmi da numeri che avevo bloccato, giorni fa mi chiamano da cellulare dicendo che dovevo pagare entro quel giorno, di dargli la mia mail che mi avrebbero mandato tutto, che altrimenti mi avrebbero mandato un decreto ingiuntivo e che c’era una diffida legale che mi era stata inviata.
Io non ho fornito alcuna informazione, ho detto che avrei verificato col gestore e ho riattaccato. La domanda è: se avessero mandato effettivamente raccomandate al vecchio domicilio (che non è mai stato la mia residenza) di messa in mora eccetera, queste sarebbero valide?
Compresi eventuali atti giudiziari che potrebbero inviare successivamente? Aggiungo che il proprietario della mia precedente abitazione non mi ha mai avvisato di aver ricevuto raccomandate a mio nome.
Per inciso, a nostro parere, sta già concedendo alla questione un’attenzione che sicuramente non merita.
Tanto premesso, le confermiamo che qualsiasi comunicazione, che conservi valore legale, deve essere notificata presso la residenza del destinatario.
7 Febbraio 2018 · Marzia Ciunfrini
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