Fondo patrimoniale per salvare la mia casa dai creditori – E’ possibile?





Fondo patrimoniale





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Sono preoccupato a causa di numerosi debiti accumulati con fornitori e finanziarie a causa di un’attività lavorativa andata male.

Così, io e mia moglie stavamo pensando di inserire la nostra casa di proprietà (unica cosa che possediamo) in un fondo patrimoniale.

Vorrei sapere, dato che le espropriazioni non sono cominciate ed ancora non è stata iscritta ipoteca, quante possibilità ho di salvare l’immobile dai creditori?

Innanzitutto, la recente legge 83/2015, concede al creditore il potere di pignorare i beni immobili, o i mobili registrati (auto, motocicli, ecc.), del debitore nonostante quest’ultimo li abbia in precedenza donati a terzi o vi abbia costituito un vincolo di indisponibilità (ad esempio fondo patrimoniale).

Praticamente, il creditore può ugualmente far valere il suo pignoramento, benché successivo alla cessione del bene, senza neanche bisogno di ottenere prima una sentenza che renda inefficace l’atto (cosiddetta causa di revocatoria ordinaria).

Ciò vuol dire, in pratica, che tutti gli atti posti dal debitore come donazioni, fondi patrimoniali o trust sono vacillanti per un anno dal loro compimento, poiché, entro tale termine, il creditore può sempre intervenire ed espropriarli.

Affinché, tuttavia, il creditore possa procedere al pignoramento sui beni del debitore su cui vi abbia costituito un vincolo di indisponibilità, occorrono tutti i seguenti requisiti:

  1. l’atto del debitore deve essere:
    • pregiudizievole per il creditore: in altre parole, il debitore non deve possedere altri beni su cui il creditore possa, pignorandoli, recuperare quanto gli spetta;
    • compiuto a titolo gratuito dopo il sorgere del diritto di credito.
  2. il creditore deve:
    • essere munito di titolo esecutivo (una sentenza, un decreto ingiuntivo non opposto, un assegno, una cambiale, un atto notarile come un mutuo, un attestato di credito della SIAE, una cartella esattoriale, un accertamento dell’Agenzia delle Entrate, ecc.)
    • aver trascritto l’atto di pignoramento entro un anno dalla trascrizione dell’atto del debitore.

Tale norma si applica anche al creditore che, entro un anno dalla trascrizione dell’atto pregiudizievole, interviene nell’esecuzione promossa da un altro creditore.

Spirato tale termine il creditore, dovrà, invece prima agire con la revocatoria.

Se si tratta di debiti anteriori alla costituzione del fondo, infatti, il creditore potrebbe esperire l’azione revocatoria fallimentare (entro due anni dalla costituzione del fondo) oppure l’azione revocatoria ordinaria (entro cinque anni, ricorrendone i presupposti), sostenendo che il fondo è stato costituito fraudolentemente per sottrarre i beni all’esecuzione forzata.

Il fondo, quindi, non può essere utilizzato per sottrarsi al pagamento di debiti già contratti.

Infine, va detto che i beni inseriti in un fondo patrimoniale sono inespropriabili esclusivamente quando le obbligazioni sono state contratte per scopi estranei ai beni della famiglia.

Ora, fino ad oggi, le obbligazioni nascenti dall’attività imprenditoriale di uno dei due coniugi non erano intese come spese volte al mantenimento e allo sviluppo economico della famiglia e, quindi, i relativi creditori non potevano soddisfarsi sul fondo patrimoniale.

Recentemente, però, la giurisprudenza di legittimità ha fornito un’interpretazione più estensiva della nozione, ricomprendendo in tali bisogni anche quelle esigenze volte al pieno mantenimento ed all’armonico sviluppo della famiglia, nonché al potenziamento della sua capacità lavorativa, restando escluse solo le esigenze voluttuarie o caratterizzate da intenti meramente speculativi.

Pertanto ad oggi, per la povera gente come noi, la costituzione di un fondo patrimoniale non serve praticamente a nulla.

Gli intenti speculativi, infatti, come un investimento mal riuscito, sono situazione difficilmente verificabili, dato che gli Italiani fanno già fatica ad arrivare a fine mese tra bollette e altre spese necessarie alla sopravvivenza.

STOPPISH

21 Novembre 2017 · Chiara Nicolai

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