Sono un consulente e da quest’anno ho l’obbligo di fattura elettronica: ho notato che tra i committenti persone giuridiche, c’è la prassi di pretendere la fattura elettronica da parte mia ma prima del pagamento. Ma è corretto? E se non dovessero poi pagarmi? Finora con la cartacea l’ho sempre emessa a pagamento avvenuto.
L’articolo 21 del DPR 633/72 stabilisce che l’emissione della fattura deve avvenire entro dodici giorni dal completamento della consulenza prestata.
Quindi l’emissione della fattura è indipendente e anticipata rispetto al pagamento effettuato successivamente dal cliente.
Per ridurre i rischi che possono derivare dall’inadempimento del cliente è necessario, come al solito, selezionare la clientela committente e/o sottoscrivere un contratto in cui il servizio di consulenza erogato viene strutturato in fasi distinte e fra loro relativamente indipendenti (tipo SAL) ognuna delle quali fatturabile con importi predeterminati (e, ovviamente, ridotti rispetto al corrispettivo complessivo).
In ogni caso, con la fattura emessa dal professionista e non saldata dal cliente è possibile ottenere dal giudice un decreto ingiuntivo con il quale avviare un’azione esecutiva nei confronti del committente inadempiente. Va precisato, tuttavia, che una volta emessa la fattura, il professionista è tenuto a pagare nei termini di legge, le imposte indicate nel documento, indipendentemente dal buon esito del pagamento del corrispettivo spettante.
9 Maggio 2024 · Giorgio Valli
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