Io e mio fratello abbiamo ereditato una appartamento da nostro padre che era vedovo, mio fratello ora deceduto, non aveva né moglie e né figli, la successione non è ancora stata fatta e il bene è quindi ancora indiviso: su una metà dell'appartamento l'Agenzia delle Entrate Riscossione, accese prima della sua morte, ipoteca contro mio fratello a seguito dei suoi crediti ed io, unico erede, alla sua morte ho rinunciato alla sua eredità. Per ora nessun discendente di mio fratello si è fatto vivo e, visti i debiti, probabilmente non lo farà mai: qualora l'Agenzia delle Entrate Riascossione dovesse mettere all'asta la metà ipotecata di mio fratello io potrei parteciparvi? Avrei diritto di prelazione ed in base a quale legge? ...
Diritto di abitazione diritto di enfiteusi e rinuncia eredità [leggi tutto]
Mio padre in vita ci ha donato dei terreni e l'abitazione dove risiedeva insieme a mia madre: su tale abitazione si erano mantenuti il diritto di abitazione. Poichè ha contratto diversi debiti, con i miei fratelli, avevamo pensato alla rinuncia dell'eredità visto che tutti gli immobili sono già stati donati in vita, pertanto, di fatto non rinunceremmo a niente. Ma il tecnico che ci sta seguendo dice che rinunciando alla eredità rinunciamo anche alla casa di famiglia in quanto mio padre aveva questo diritto di abitazione che si configura come titolo di proprietà. Inoltre, è venuto fuori che mio padre ha un diritto di enfiteusi 1/1 su un fondo su cui ha costruito alcuni fabbricati...per questi immobili, sempre il tecnico, sostiene che non rientrerebbero nella rinuncia in quanto il diritto di enfiteusi non si configura come titolo di proprietà tant'è che sulla visura il diritto del concedente è per 1/1. ...
Il contratto di convivenza di fatto stipulato da mia madre con il suo compagno, prevede che alla morte del proprietario della casa di comune abitazione (in questo caso mia madre) il convivente avrà diritto di rimanere nell'appartamento per alcuni anni. Tramite scrittura privata loro hanno deciso di aggiungere "finché lui lo riterrà opportuno" privando me (unica figlia ed erede) della possibilità di usufruire della casa. Vorrei sapere se la condizione economica dell'erede (nel mio caso ad esempio la mancanza di un lavoro e di una casa di proprietà) può fare annullare tali diritti del convivente (il quale possiede comunque ampiamente i mezzi per poter provvedere a sé stesso, oltre ad avere due figli da precedente matrimonio i quali potrebbero farsene carico) ...