Distributori di benzina taroccati: aria al posto del carburante – Ecco qualche consiglio per evitare le truffe





Scoperti alcuni impianti di rifornimento carburante che con un trucchetto elettronico erogavano, con la benzina, anche un po’ di aria





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Mi ha colpito molto lo scandalo dei distributori che falsificavano gli importi della benzina immettendo appositamente aria nei serbatoi per guadagnare di più, truffando i clienti: anche a me a volte è capitato che i conti non tornassero tra consumi ed euro spesi.

Non è molto semplice, comunque, constatare la buona fede degli impiegati ai distributori.

Avete qualche consiglio per non farsi fregare?

Ha fatto molto discutere, nelle scorse settimane, la notizia di alcuni impianti di rifornimento carburante che con un trucchetto elettronico erogavano, con la benzina, anche un po’ di aria.

Nel primo impianto, la Guardia di Finanza ha scoperto su una colonnina di distribuzione, ben nascosto, un apparato radio che veniva attivato tramite un telecomando e che bloccava l’erogazione del carburante, ma non il totalizzatore del prezzo che, al contrario, scorreva a gran velocità.

In un tombino sotterraneo occulto del secondo impianto i finanziari hanno trovato anche una minuscola leva che faceva girare a vuoto il totalizzatore del prezzo sin dal momento in cui la pistola veniva estratta dalla colonnina, facendo così pagare all’ignaro cliente l’aria al prezzo del carburante.

Naturalmente, non è la prima ne l’ultima truffa ai clienti che mettono benzina

Sono stati. infatti, scoperti operatori che allungavano la benzina o il gasolio con olio motore di scarto (quello dei cambi olio), olio vegetale di recupero dalle friggitrici, gas di scarto nel GPL.

Quindi, quando si fa rifornimento, è bene prestare molta attenzione.

Innanzitutto, sul display della pompa ci sono gli indicatori del prezzo per litro, dei litri erogati e del corrispettivo da pagare.

Ma c’è anche il totalizzatore dei litri erogati.

Si può vedere se al salire dei litri erogati corrisponde in proporzione la crescita nel totalizzatore: sei due valori non corrispondono, potrebbero esserci guasti al sistema o altri problemi.

Inoltre, sulla pompa erogatrice dovrebbe esserci un bollino verde con la data dell’ultima verifica degli ispettori che controllano il sistema metrico.

Se mancano gli adesivi non è un buon segnale

Se l’operatore è una persona di fiducia con la quale nel tempo si è consolidato un rapporto quasi amichevole, non c’è problema: si può interloquire dall’auto e magari distrarsi, mentre avviene il rifornimento.

L’ideale, comunque, è scendere dell’auto anche si si sceglie la modalità servito.

In questo modo è possibile verificare che il display sia azzerato all’inizio dell’operazione.

Sulle vecchie pompe, infatti, si potrebbe partire dal rifornimento precedente e magari mettervi in conto 5-10 euro fatti in precedenza.

Poi, quando si paga con gli strumenti elettronici bisogna stare attenti a due cose.

La carta di credito non va mai abbandonata nelle mani del gestore: conviene scendere dalla vettura e andare a pagare in cassa.

La clonazione, purtroppo, avviene rapidamente, ma se non si perde di vista la carta è impossibile.

Di notte, invece, quando si usa il bancomat al self-service fate attenzione a coprire la mano che digita il Pin anche se nei dintorni c’è il vuoto.

I delinquenti potrebbero aver installato, all’insaputa del gestore, una microtelecamera per registrare la sequenza numerica.

Proseguendo, si sa, quello dell’olio è un trucco in voga da diversi decenni, quando le auto consumavano parecchio lubrificante, ma ancora oggi viene usato.

In quel caso, il benzinaio estrae l’asta, la pulisce e la infila di nuovo nel motore, ma senza farla affondare completamente.

Poi mostra l’asta all’automobilista con il livello al minimo (mentre magari è al massimo) e suggerisce di aggiungere un litro di olio.

E l’olio motore nelle aree di servizio costa il doppio che al centro commerciale.

Quindi è meglio controllare da soli il livello dell’olio e poi rivolgersi al benzinaio, quando si è sicuri di essere al minimo.

Se ciò non è possibile, controllare attentamente l’operator, verificando anche che, alla necessità, venga aperto un flacone di olio motore sigillato.

Infine, gli addetti alle pompe possono invitare all’acquisto di un additivo da aggiungere al pieno.

Questi prodotti, in effetti, hanno una loro utilità: a seconda dei casi aiutano a rimuovere le incrostazioni dagli iniettori, rendono il gasolio resistente al gelo, emulsionano eventuale presenza di acqua, distruggono le alghe che si formano con il gasolio biologico.

Ce ne sono di tanti tipi.

Attenzione però che vi mettano veramente l’additivo nuovo e non un flacone già aperto, magari riempito di benzina o peggio ancora acqua.

Ancora una dimostrazione di quanto sia conveniente scendere dall’auto e tenere sotto controllo l’operatore.

STOPPISH

11 Febbraio 2019 · Giovanni Napoletano

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