DOMANDA
Sono titolare di contratto di locazione uso abitativo: i legittimi locatori sono deceduti, l’ultimo poco più di una settimana, e il contratto ha scadenza ottobre 2021. I legittimi eredi, due figli, riconoscono il contratto ed hanno aperto a un c/c cointestato a loro favore cui far versare il canone in attesa che il notaio definisca la successione.
E’ stata da loro avanzata ipotesi di redigere un nuovo contratto in sostituzione di quello vigente. La richiesta è stata da me respinta poiché, ritengo che non essendo ancora stata definita la successione, quindi di chi diverrà la proprietà dell’immobile, non è fattibile redigere un nuovo contratto (anche se dovesse essere vantaggioso per il sottoscritto) in quanto quello in essere ha validità legale (registrato sull’Agenzia Entrate).
Chiedo se sia lecito chiedere un nuovo contratto, versare il canone a entrambi gli eredi (non conoscendo il testamento ovvero la successione) e se qualora emergesse che l’appartamento venga attribuito a terzi (es. un nipote) i canoni versati equivalgono sempre o siano richiesti nuovamente. Allo stato attuale, come da visura catastale, l’immobile risulta catastalmente ancora intestato ai locatori deceduti.
RISPOSTA
Le conviene non formalizzarsi troppo sugli esiti della successione per quanto riguarda il versamento del canone di locazione che, in punta di diritto, andrebbe versato in un conto corrente intestato alla comunione ereditaria in attesa che la divisione ereditaria venga effettuata.
Infatti, ll conduttore che, alla morte del locatore, continui in buona fede a versare i canoni nelle mani dell’erede legittimo e legittimario è liberato dalla propria obbligazione, senza che rilevi né che esista controversia tra i coeredi sull’attribuzione dell’eredità (Corte di cassazione, ordinanza 8581/2012).
Una volta che la successione sarà definita, potrà stipulare un nuovo contratto con i coeredi.
9 Gennaio 2021 - Piero Ciottoli
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