DOMANDA
Scrivo per avere qualche consiglio su come agire: il mio calvario è cominciato nel 2008 quando ho ricevuto una cartella esattoriale per delle anomalie riguardanti la dichiarazione dei redditi dell’anno 2004/2005; praticamente in quell’occasione ho cambiato il consulente che nella dichiarazione 2005 non ha riportato giacenze iniziali per € 6800, che avevo dichiarato come rimanenze finali nel 2004. Ho fatto tutta la trafila per far valere i miei diritti, istanza in autotutela, e ricorso in commissione tributaria, con relativi oneri di consulenti e difensori.
A fine del 2014 la commissione ha respinto il mio ricorso prendendo per buone le conclusioniu dell’Agenzia delle entrate. Io a fine del 2014 sono stato costretto a chiudere l’attività in quanto non produceva più reddito: per questo motivo non avendo più possibilità economiche non ho potuto far ricorso alla sentenza, ma oggi mi trovo a ricevere altre cartelle esattoriali molto più care da un debito di 2800 euro (soldi che non ritengo di dover pagare) sono arrivati a 6200 €. Cosa mi consigliate di fare?
RISPOSTA
Può cercare di individuare, sul territorio in cui vive, un’associazione di consumatori che possa prestarle assistenza tecnica tributaria per i ricorsi a prezzi contenuti. Oppure, finchè è in tempo, deve mettersi in una condizione tale che le azioni esecutive esattoriali risultino infruttuose nei suoi confronti.
Non ci sono alternative a queste due opzioni.
15 Febbraio 2021 - Marzia Ciunfrini