E già la seconda volta che a mio padre, sia tramite acquisti online che nel mondo reale, è stata clonata la carta di credito.
Lui è molto superficiale sulla vicenda perché non conosce bene i pericoli e non sa bene come tutelarsi.
Avete qualche suggerimento?
I pagamenti con carta di credito e bancomat, anche con la più recente tecnologia moderna, sono sempre e comunque esposti a rischi, sia se si fanno acquisti on line sia se si fa la spesa al supermercato o si compra un prodotto in un negozio.
Dunque, ecco qualche dritta più concreta.
Per cominciare, Quando si fa un prelievo di contanti allo sportello è consigliabile accertarsi che sullo sportello non siano collocati skimmer , piccoli dispositivi elettronici che vengono inseriti nei bancomat per clonare le carte di pagamento e rubare i dati del codice segreto, e che nei pressi dello sportello non siano installate micro-telecamere.
Inoltre, è bene stracciare la ricevuta del prelievo prima di buttarla nel cestino poiché vi sono riportati due dati sensibili, vale a dire il numero della carta di credito e la sua data di scadenza.
Infine, è importante non conservare il PIN insieme alla carta di credito.
Inoltre, la clonazione della carta di credito e del bancomat è un fenomeno molto insidioso perché solitamente il titolare della carta non si accorge immediatamente di aver subito una truffa.
Può essere utile conservare le ricevute per controllare l’estratto conto e riconoscere più agevolmente spese sospette.
Se guardando l’estratto conto si visualizza una transazione “sospetta” o della quale non ci si ricorda, la prima cosa da fare è bloccare la carta. Solo così si potranno evitare ulteriori addebiti.
Per effettuare il blocco occorre chiamare il numero di telefono preposto della banca o dell’istituto che ha emesso la carta. Solitamente, si tratta di un numero verde di emergenza disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Se questo numero non è stato registrato nella rubrica del cellulare, lo si può cercare su Internet cliccando poche parole chiave, come “numero verde” e “bloccare carta di credito” oltre al nome della banca.
Dopo aver bloccato la carta di credito, la seconda cosa da fare è sporgere denuncia presso la più vicina stazione dei carabinieri o della polizia.
Si tratta di un passaggio fondamentale, perché saranno le autorità a fornire la copia della denuncia che poi l’utente truffato dovrà allegare alla documentazione necessaria per chiedere alla sua banca il rimborso della cifra che gli è stata sottratta illecitamente.
La domanda di rimborso, corredata dalla copia della denuncia presentata ai carabinieri o alla polizia, da copia dell’estratto conto e da copia fronte e retro della carta clonata tagliata in due, dovrà essere inviata entro sessanta giorni dal furto alla propria banca (o al circuito emittente la carta di credito) con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.
La banca (o il circuito della carta di credito) sono obbligati alla restituzione della cifra non autorizzata.
Nel caso in cui la banca disponga di una copertura assicurativa, è più facile ottenere la restituzione del denaro, ma anche in caso contrario e di fronte al rifiuto della banca si consiglia di insistere nella richiesta, eventualmente coinvolgendo la nostra organizzazione.
Per i consumatori che avessero bisogno di assistenza nel contenzioso con la banca e l’attivazione della pratica di rimborso, possono rivolgersi ai nostri esperti, attraverso lo sportello Banche sul nostro sito.
Dal 13 gennaio 2018, con l’entrata in vigore di una nuova normativa europea che pone fine ai sovraprezzi sui pagamenti con carta di credito, bancomat e bonifici, i consumatori dei Paesi membri sono maggiormente tutelati nel caso di frode, furto, clonazione o smarrimento della carta e acquisto non autorizzato.
Dal 13 gennaio 2018 la franchigia è di 50 euro.
Per gli acquisti on line, la responsabilità è invece zero se la banca non ha richiesto un controllo di identità.
Quando si fanno acquisti su Internet, occorre sempre verificare l’attendibilità dei siti di e-commerce e dei venditori (leggendo le recensioni pubblicate dagli utenti) e accertarsi che questi siti utilizzino il protocollo HTTPS (HyperText Transfer Protocol over Secure Socket Layer) riconoscibile dalla presenza di un lucchetto serrato nella barra degli indirizzi del browser usato.
Gli acquisti vanno fatti usando dispositivi considerati sicuri e reti Wi-Fi non pubbliche ma private.
È preferibile pagare con carta di credito o paypal e non comunicare mai i riferimenti o altri dati personali per email. Inoltre, è bene diffidare dalle email sospette, come quelle che chiedono di reimpostare la password d’accesso ai servizi di home banking o ai social network (si tratta del fenomeno molto diffuso del phishing).
Nel caso in cui si effettua un acquisto in un negozio con carta, è bene recarsi sempre personalmente alla cassa, evitando dunque di demandare il compito a uno sconosciuto (ad esempio un cameriere se si è al ristorante o l’addetto alla pompa di benzina se si sta facendo rifornimento di carburante).
16 Gennaio 2019 · Gennaro Andele
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