Il Governo, con il Consiglio dei ministri di giovedì 16 Febbraio 2023 ha abbassato la saracinesca del mercato dei crediti fiscali con lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura (restano in pista solo le detrazioni), anche se non sarà un blocco immediato, perché i lavori già avviati avranno ancora a disposizione la possibilità di liquidare i bonus.
Nel merito il decreto blocca l’esercizio di tutte le cessioni e gli sconti in fattura per tutte le tipologie di bonus edilizi (quindi: superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, facciate, sismabonus, barriere architettoniche).
Per i lavori diversi dal 110% sarà essenziale avere richiesto il titolo abilitativo o iniziato i lavori prima dell’entrata in vigore del decreto.
Ecco nel dettaglio tutti i bonus edilizi coinvolti.
Detrazione al 110% (ora al 90%) spalmabile in 5 anni. Riguarda i condomini e gli edifici unifamiliari.
Godono della stessa agevolazione anche l’installazione di impianti fotovoltaici o di pensiline di ricarica elettriche.
Detrazione del 50% dell’ammontare del costo dei lavoro spalmato su 10 anni.
E’ destinato agli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Rientrano nel bonus ristrutturazioni, le spese relative ad interventi di manutenzione ordinaria realizzati sulle sole parti comuni condominiali.
Detrazione del 50% spalmata in 10 anni, Riguarda: lavori di efficienza energetica.
In particolare, sostituzioni di serramenti e infissi, schermature solari, caldaie a biomassa, caldaie a condensazione.
Ma esiste anche un ecobonus con detrazione del 65% in 10 anni per interventi di particolare efficienza energetica come: generatori di aria calda a condensazione, pompe di calore, caldacqua a PDC, collettori solari.
Detrazione al 110% (ora 90%) spalmabile in 5 anni, per lavori di consolidamento degli edifici compresa la demolizione e ricostruzione.
Detrazione del 60% per le spese sostenute nel 2022 e del 90% per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021, spalmabile in 10 anni.
Riguarda lavori finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, anche strumentali.
Sono inclusi anche gli interventi di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Di questo bonus possono però godere solo gli edifici che si trovano nei centri storici (zona A) e nelle zone anche parzialmente edificata.
20 Febbraio 2023 · Roberto Petrella