DOMANDA
Ho ricevuto un precetto e temo che mi blocchino il conto corrente: ho un assegno circolare intestato a me stessa che non ho ancora incassato. In caso di pignoramento di quel conto corrente, la banca deve comunicare l’esistenza di questo assegno? E io, come titolare dell’assegno, sono obbligata a restituirlo alla banca su richiesta del giudice o è a mia discrezione?
RISPOSTA
Va innanzitutto chiarito che l’assegno circolare rappresenta un titolo di credito emesso da una banca grazie al quale l’intestatario/beneficiario può incassare la somma indicata: in sostanza, cioè, l’assegno circolare indica l’importo per cui la banca è in debito verso il beneficiario.
Ora, l’articolo 547 del codice di procedura civile impone al terzo pignorato di dichiarare di quali somme è debitore nei confronti del soggetto sottoposto ad azione esecutiva.
Ina base a tale dichiarazione – nell’ipotesi in cui la banca, emittente dell’assegno circolare, coincida con quella presso la quale il debitore/beneficiario dell’assegno circolare intrattiene un rapporto di conto corrente – il giudice, al fine di soddisfare le legittime pretese del creditore procedente, potrebbe obbligare la banca stessa a versare l’importo facciale dell’assegno circolare fino a coprire, integralmente o parzialmente, il credito azionato, riducendo di conseguenza, fino, eventualmente, ad azzerare, il valore dell’assegno circolare emesso a favore del soggetto sottoposto a pignoramento del conto corrente.
Pertanto, se si è debitore inadempiente, e se si detiene un assegno circolare emesso dalla medesima banca presso la quale il debitore inadempiente è intestatario del conto corrente pignorato, allora la cosa migliore da fare è incassare l’assegno circolare, custodendo il corrispettivo sotto il classico materasso, o in una cassetta di sicurezza di altra banca oppure affidandolo ad amici o parenti di fiducia affinché custodiscano l’importo incassato nei conti correnti di cui sono intestatari.
11 Ottobre 2024