Reddito IRPEF da fabbricato non locato ed ubicato nel medesimo Comune in cui si trova l’abitazione principale del contribuente

Il proprietario dell'immobile non locato, situato nel Comune in cui si trova l'abitazione principale, è tenuto a versare l'IRPEF, oltre all'IMU se dovuta


DOMANDA

Nelle istruzioni della compilazione del 730/2024 redditi 2023 ad un certo punto c’è scritto che sui terreni e fabbricati soggetti ad IMU non si paga anche l’IRPEF, in virtù del fatto che la doppia tassazione non può essere applicata: pertanto tali terreni e fabbricati non dovrebbero essere messi nella pagina del riepilogo redditi del 730-3.
Sono proprietario di una seconda casa, disabitata, situata nello stesso Comune dove ho la residenza in una casa di mia proprietà che è la mia abitazione principale, esente IMU.
Leggo nelle istruzioni 730/24 che su tale mia seconda casa devo pagare l’IRPEF a 50% della rendita catastale. L’IRPEF così calcolata va messa al rigo 3 ‘redditi dei fabbricati’?
Per fare il calcolo IRPE devo usare la rendita catastale che ho scaricato da Ag. Entrate o tale rendita va rivalutata del 5%.
Le risposte mi servono per correggere il mio 730/2024 già inoltrato o fare ravvedimento operoso.


RISPOSTA

Qualora il contribuente sia pieno proprietario di un immobile non locato posto nel medesimo Comune in cui è ubicata l’abitazione principale, oltre all’IMU (se dovuta) è tenuto a versare anche l’IRPEF, nella misura del 50% della rendita catastale rivalutata del 5% e poi aumentata di un altro terzo (decreto legge 147/2013). Infatti, in un tale contesto, non vale il principio di alternatività IMU IRPEF.
In pratica nella riga B2, colonna 1, del quadro B, va inserita la rendita catastale dell’immobile (in pratica quella riportata nell’area personale del sito dell’Agenzia delle Entrate), nella colonna 2 va indicato il tipo di utilizzo 2 e nella colonna 12 (casi particolari) il codice 3. Mentre il codice di utilizzo 1 della colonna 2, infatti, è riservato all’abitazione principale (che occupa di solito il rigo B1 del quadro B del modello 730), il codice di utilizzo 2 di colonna 2 si riferisce ad un immobile destinato ad abitazione, tenuto a disposizione (non locato): si tratta, ad esempio, dell’immobile posseduto in aggiunta a quello adibito ad abitazione principale del pieno proprietario o dei suoi familiari (tipico esempio, la casa vacanze). Il codice 3 in colonna 12, invece, indica il caso particolare di immobile non locato, assoggettato ad Imu e situato nello stesso Comune nel quale si trova l’immobile adibito ad abitazione principale.
Per concludere, nella fattispecie, il contribuente è tenuto ad assoggettare a tassazione IRPEF il 50% della rendita catastale, iscritta in catasto, rivalutata del 5% e poi aumentata di 1/3.
In altre parole al rigo 3 (redditi da fabbricati) del quadro riepilogo dei redditi, relativo al modello 730-3, bisognerà inserire il 50% della rendita catastale, rivalutata al 5% e poi aumentata di un altro terzo.


29 Agosto 2024 - Andrea Ricciardi


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