successione eredità e donazioni - nozioni generali collazione riduzione donazioni e disposizioni testamentarie lesive quota legittima


Trasmissibilità agli eredi dei debiti contributivi inps » l’unica salvezza è la rinuncia all’eredità

15 Dicembre 2016 - Andrea Ricciardi


Trasmissibilità agli eredi dei debiti contributivi INPS » L'unica salvezza è la rinuncia all'eredità La domanda che ci si pone è se i debiti Inps si trasmettono agli eredi: gli eredi sono chiamati a pagare sia i contributi che gli interessi, salvo il diritto di rinunciare all'eredità. Una delle domande più spesso poste nel nostro forum è la seguente: gli eredi sono obbligati al pagamento dei contributi INPS non pagati dal de cuius? Come chiarito già da qualche tempo dall'Inps con la circolare numero 165 del 22 agosto 2001, non solo agli eredi si trasmettono tutti i debiti contributivi Inps ma gli stessi sono gravati anche delle relative sanzioni. Già la Cassazione, in realtà, con la sentenza numero 562/2000 aveva precisato che il debito ereditario cui si riferisce l'articolo 752 del codice civile è quello esistente in capo al "de cuius" al momento della sua morte e ricomprende non solo [ ... leggi tutto » ]


In tema di polizze assicurative rischio morte abbinate al mutuo, la banca non può continuare ad addebitare le rate dopo il decesso del debitore assicurato

10 Agosto 2016 - Lilla De Angelis


In tema di polizze assicurative rischio morte abbinate al mutuo, può la banca, in attesa che l'assicurazione la risarcisca per l'estinzione del contratto di finanziamento in conseguenza dell'avvenuto decesso del debitore mutuatario, continuare ad addebitare le rate del finanziamento? La risposta al quesito è stata fornita dall'Arbitro Bancario Finanziario con la decisione 327/2015. Il contratto di assicurazione standard prevede che l'assicurazione garantisca, in caso di decesso dell'assicurato nel corso della durata contrattuale, la corresponsione di un capitale pari inizialmente all'importo finanziato relativo al prestito sottoscritto dall'assicurato medesimo e successivamente decrescente e corrispondente in ogni momento al capitale residuo del finanziamento stesso. Questo vuol dire che è il momento del decesso dell'assicurato il momento rilevante, rispetto al quale va calcolato l'ammontare dell'obbligo di indennizzo dell'impresa assicurativa. In altre parole, il rimborso effettuato dall'impresa di assicurazione deve comprendere tutto l'ammontare del debito residuo alla data del decesso dell'assicurato. La banca, cioè, ottiene [ ... leggi tutto » ]


Polizza assicurativa collegata al prestito – in caso di premorienza del debitore l’indennizzo deve essere utilizzato esclusivamente per estinguere il finanziamento residuo

10 Agosto 2016 - Stefano Iambrenghi


L'indennizzo derivante da una polizza assicurativa a copertura del rischio morte, stipulata in relazione a uno specifico finanziamento, non può essere utilizzato dalla banca per ridurre le restanti posizioni debitorie del de cuius, ma deve essere esclusivamente utilizzato per estinguere il finanziamento che era assistito dalla relativa polizza, sottoscritta dal de cuius. A meno che non sia fornita dalla banca prova di una specifica pattuizione in tal senso. Questo è quanto ha sostenuto l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione 3410/2015. [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente cointestato a firma disgiunta e morte di uno dei cointestatari

8 Agosto 2016 - Giorgio Martini


In caso di morte di uno dei cointestatari di un conto corrente con operatività disgiunta, il diritto dell'altro cointestatario di ottenere dalla banca la liquidazione dell'intero saldo attivo del conto è subordinato alla presentazione da parte degli eredi, ai sensi della normativa fiscale, della denuncia di successione. Questa infatti costituisce una condizione in assenza della quale la banca può legittimamente rifiutare il pagamento al cointestatario, pur se questi sia legittimato a esigere la liquidazione della intera somma giacente sul conto corrente. Si tratta di un vincolo di indisponibilità delle somme presenti sul conto corrente cadute nell'asse ereditario, in assenza del quale verrebbero consentite pratiche elusive della normativa fiscale: gli eredi potrebbero infatti evitare il pagamento dell'imposta sulla successione semplicemente cointestando un rapporto di conto corrente. Così si è espresso l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione 1498/15. [ ... leggi tutto » ]


Il concetto giuridico di comoda divisibilità di un immobile

4 Agosto 2016 - Roberto Petrella


Il concetto di comoda divisibilità di un immobile (detenuto in comproprietà o in comunione fra più soggetti) a cui fa riferimento il codice civile (articolo 720) postula, sotto l'aspetto strutturale, che il frazionamento del bene sia attuabile mediante determinazione di quote concrete suscettibili di autonomo e libero godimento che possano formarsi senza dover fronteggiare problemi tecnici eccessivamente costosi e, sotto l'aspetto economico funzionale, che la divisione non incida sull'originaria destinazione del bene e non comporti un sensibile deprezzamento del valore delle singole quote rapportate proporzionalmente al valore dell'intero, tenuto conto della normale destinazione ed utilizzazione del bene stesso. In materia di divisione giudiziale, la non comoda divisibilità di un immobile, può ritenersi legittimamente sussistente solo quando risulti rigorosamente accertata la ricorrenza dei suoi presupposti, costituiti dall'irrealizzabilità del frazionamento dell'immobile, o dalla sua realizzabilità a pena di notevole deprezzamento, o dall'impossibilità di formare in concreto porzioni suscettibili di autonomo e libero [ ... leggi tutto » ]