sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di sequestro pignoramento ed espropriazione


Locazione di un bene immobile sottoposto a pignoramento

29 Giugno 2016 - Tullio Solinas


Come noto, in base al Codice civile (articolo 2912), il pignoramento di un bene di proprietà del debitore comprende anche gli accessori, le pertinenze e i frutti della cosa pignorata. Ne consegue che il proprietario-locatore di bene pignorato non è legittimato ad esercitare le azioni derivanti dal contratto di locazione concluso senza l'autorizzazione dei giudice dell'esecuzione, ivi compresa quella di pagamento dei canone. Per effetto dello spossessamento conseguente al pignoramento di un bene immobile, concesso dal proprietario in locazione, e dell'effetto estensivo previsto dal Codice civile, il debitore sottoposto ad esecuzione perde il diritto di gestire e amministrare (se non in quanto custode) il bene pignorato e quello di far propri i relativi frutti civili. La locazione di un bene sottoposto a pignoramento (conclusa senza l'autorizzazione dei giudice dell'esecuzione) non comporta l'invalidità del contratto, ma solo la sua inopponibilità ai creditori ed all'assegnatario. Dopo il pignoramento, il locatore, proprietario e [ ... leggi tutto » ]


Provvedimento di assegnazione della casa familiare – non opponibile al creditore se posteriore ad iscrizione ipotecaria

22 Aprile 2016 - Ornella De Bellis


Com'è noto, il provvedimento di assegnazione della casa familiare nell'interesse dei figli è opponibile ai terzi: in particolare il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, avendo per definizione data certa, è opponibile, anche se non trascritto, al terzo acquirente in data successiva per nove anni dalla data dell'assegnazione, ovvero - ma solo ove il titolo sia stato in precedenza trascritto - anche oltre i nove anni. Tuttavia, anche quando trascritto, il provvedimento di assegnazione della casa familiare nell'interesse dei figli non ha effetto riguardo ai terzi che, a qualunque titolo, hanno acquistato diritti sugli immobili in base ad un atto trascritto o iscritto anteriormente alla trascrizione del provvedimento di assegnazione della casa familiare. Pertanto, la trascrizione del provvedimento di assegnazione della casa coniugale non è opponibile al creditore ipotecario che abbia iscritto la sua ipoteca sull'immobile prima della trascrizione del detto provvedimento. In pratica, il diritto [ ... leggi tutto » ]


La sospensione delle azioni esecutive nei confronti del debitore vittima di usura

21 Aprile 2016 - Roberto Petrella


La sospensione dell'esecuzione forzata, accordata dalla legge alle vittime di usura, si applica anche alle vendite disposte nell'ambito delle procedure fallimentari, in particolare quando il fallito abbia richiesto la concessione di un mutuo senza interessi quale vittima del reato di usura. In pratica, viene attribuito al giudice il potere di sospendere il compimento di quegli atti esecutivi che possono pregiudicare irrimediabilmente il patrimonio del debitore sottoposto ad esecuzione o anche solo la detenzione di beni immobili, in vista dell'elargizione delle previste provvidenze, che dovrebbe consentire il superamento di una temporanea difficoltà economica. La normativa vigente mira fondamentalmente a consentire che, nel lasso di tempo necessario per avviare e concludere il procedimento amministrativo teso all'erogazione di provvidenze ed elargizioni, i potenziali beneficiari di queste ultime possano evitare di vedere mutare, in peggio, le proprie condizioni economiche, a seguito del maturarsi di prescrizioni, decadenze, nonché a seguito di atti di messa in [ ... leggi tutto » ]


Azione esecutiva sui beni ricadenti nella comunione legale fra coniugi per debiti personali di uno di essi – opposizioni esperibili all’esecuzione

16 Aprile 2016 - Roberto Petrella


Secondo giurisprudenza consolidata è legittima l'aggressione esecutiva di ognuno dei beni in comunione legale fra coniugi, per debiti personali contratti da uno di essi, esclusivamente nella sua interezza e non per una inesistente quota della metà, salvo il diritto del coniuge non debitore a percepire, in sede di distribuzione, la metà del ricavato (al lordo delle spese di procedura) della vendita del bene. La configurazione della comunione legale come “senza quote”, rende, infatti, impossibile ricostruire il coniuge non debitore come proprietario esclusivo di una parte, anche solo ideale, del bene da aggredire esecutivamente. Ne discende che il coniuge non debitore, azionando opposizione del terzo, non potrà con essa pretendere di escludere dall'espropriazione una quota del bene in natura, che non gli spetta e di cui fino allo scioglimento della comunione, non è titolare. Ma, ad esempio, potrà fare valere la proprietà esclusiva del bene pignorato, per sua estraneità alla comunione; [ ... leggi tutto » ]


Pignoramenti distinti e successivi sul medesimo bene

9 Marzo 2016 - Chiara Nicolai


Laddove il medesimo bene (sia esso un bene mobile, un bene immobile o un credito vantato dal debitore verso terzi) sia oggetto di distinti pignoramenti successivi, l'esecuzione si svolge in un unico processo: vale cioè il principio generale della unicità del processo esecutivo derivante da pluralità di pignoramenti aventi ad oggetto il medesimo bene, il cui fondamento (logico ancor prima che giuridico) appare evidente, non potendo ammettersi che il medesimo bene venga espropriato in distinte procedure. In altre parole, il medesimo bene non può costituire oggetto di più processi di espropriazione forzata, sicchè l'esecuzione di successivi pignoramenti dello stesso bene, anche se avvenuta su istanza di creditori diversi dal primo, non dà luogo a distinti processi di espropriazione, ma è ricondotta alla disciplina della proposizione di più giudizi, per un'unica causa. Attraverso il pignoramento successivo dello stesso bene, il creditore fa valere il suo diritto ad essere soddisfatto sui beni [ ... leggi tutto » ]