sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di separazione e divorzio - assegnazione casa e assegno di mantenimento coniuge separato o divorziato


Separazione e divorzio – esenzione dalle imposte di registro ipotecaria e catastale per tutti gli atti di trasferimento della proprietà immobiliare fra coniugi o a favore dei figli

18 Marzo 2016 - Giorgio Martini


Com'è noto, la normativa vigente (articolo 19 della legge 74/1987) stabilisce che tutti gli atti, i documenti ed i provvedimenti relativi al procedimento di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonchè ai procedimenti anche esecutivi e cautelari diretti ad ottenere la corresponsione o la revisione degli assegni di mantenimento per il coniuge ed i figli, sono esenti dall'imposta di bollo, di registro e da ogni altra tassa. Secondo giurisprudenza di legittimità fino ad oggi consolidata, l'esenzione si estende gli accordi che contengono il riconoscimento o il trasferimento della proprietà esclusiva di beni mobili ed immobili all'uno o all'altro coniuge; tuttavia tale esenzione non opera quando si tratta di atti ed accordi che non siano finalizzati allo scioglimento della comunione tra coniugi conseguente alla separazione, ma siano soltanto occasionalmente generati dalla separazione. Con la sentenza 3110/16 i giudici della Corte di cassazione hanno stabilito che debbano [ ... leggi tutto » ]


Separazione e spese straordinarie per i figli – il coniuge non affidatario può evitare il rimborso della quota solo se dimostra che esse non erano necessarie o sostenibili

4 Marzo 2016 - Piero Ciottoli


Il provvedimento con il quale, in sede di separazione, si stabilisce che il genitore non affidatario paghi, sia pure pro quota, le spese mediche e scolastiche relative ai figli costituisce idoneo titolo esecutivo e non richiede un ulteriore intervento del giudice in sede di cognizione, qualora il genitore creditore possa allegare e documentare l'effettiva sopravvenienza degli esborsi indicati e la relativa entità, salvo il diritto dell'altro coniuge di contestare l'esistenza del credito per la non riconducibilità degli esborsi a spese necessarie ai bisogni del minore. Per quanto attiene le spese straordinarie che corrispondano al maggiore interesse dei figli, la giurisprudenza di legittimità esclude che esista un obbligo di concertazione preventiva fra i coniugi al fine di poterle effettuare. Nel caso di mancata concertazione preventiva e di rifiuto di provvedere al rimborso della quota di spettanza da parte del coniuge che non le ha effettuate, il giudice è tenuto a verificare [ ... leggi tutto » ]


Il coniuge separato assegnatario della casa familiare ha diritto al rimborso delle spese di conservazione dell’immobile detenuto in comproprietà anche se ciò non è previsto nell’accordo consensuale omologato

18 Febbraio 2016 - Marzia Ciunfrini


In tema di spese relative alle parti comuni di un bene, l'obbligo di partecipare ad esse incombe su tutti i partecipanti alla comunione in funzione delle utilità che la cosa comune deve a ciascuno di essi garantire. Pertanto, spetta al partecipante alla comunione che le abbia anticipate per gli altri il rimborso pro quota delle spese necessarie per consentire l'utilizzazione del bene comune. Così la moglie separata assegnataria della casa familiare, di cui risultava comproprietaria, ha ottenuto il rimborso pro quota delle spese straordinarie sostenute per la sistemazione dell'appartamento comune. I giudici di legittimità (sentenza 2195/16) hanno confermato la decisione di merito secondo la quale le condizioni di separazione (che limitavano l'obbligo a carico del marito solo per le spese condominiali straordinarie) erano state previste per disciplinare i rapporti tra i coniugi e i figli mentre non incidevano sull'applicabilità nella concreta fattispecie prevista all'articolo 1110 del codice civile, in relazione [ ... leggi tutto » ]


Il coniuge più debole può chiedere l’assegno di mantenimento al giudice italiano dopo che un giudice di uno stato europeo ne abbia dichiarato il divorzio

14 Febbraio 2016 - Carla Benvenuto


La legge sul divorzio, nel prevedere che con la sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il tribunale dispone, tenuto conto delle condizioni economiche dei coniugi e delle ragioni della decisione, l'obbligo per uno dei coniugi di somministrare a favore dell'altro periodicamente un assegno in proporzione alle proprie sostanze e ai propri redditi delinea l'ambito di competenza del giudice del divorzio non impone un necessario collegamento contestuale fra la pronuncia sullo status e quella sull'assegno divorzile. Il regime di riconoscimento automatico derivante dal regolamento Europeo comporta la ricezione nel nostro ordinamento del contenuto specifico della decisione, pronunciata in un paese dell'Unione, che si è limitata ad accertare le condizioni per lo scioglimento del matrimonio e lo ha sancito lasciando aperta la possibilità di far valere le pretese economiche in un separato procedimento. Non può dunque attribuirsi alla sentenza di divorzio pronunciata in un paese [ ... leggi tutto » ]


Assegnazione casa coniugale – si tratta di un atipico diritto personale di godimento e non di un diritto reale

12 Febbraio 2016 - Carla Benvenuto


In tema di imposte comunali sugli immobili (ICI, IMU, TASI) il coniuge affidatario dei figli al quale sia assegnata la casa di abitazione posta nell'immobile di proprietà (anche in parte) dell'altro coniuge non è soggetto passivo dell'imposta per la quota dell'immobile stesso sulla quale non vanti il diritto di proprietà ovvero un qualche diritto reale di godimento (diritto di abitazione, usufrutto, comodato). Con il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa coniugale in sede di separazione personale o di divorzio, infatti, viene riconosciuto al coniuge un atipico diritto personale di godimento e non un diritto reale, sicché in capo al coniuge assegnatario non è ravvisabile la titolarità di un diritto di proprietà o di uno di quei diritti reali di godimento, specificamente previsti dalla norma, costituenti l'unico elemento di identificazione del soggetto tenuto al pagamento dell'imposta sull'immobile. Questo il concetto chiarito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 2675/16. [ ... leggi tutto » ]