sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di separazione e divorzio - assegnazione casa e assegno di mantenimento coniuge separato o divorziato


Separazione e divorzio – le spese condominiali devono intendersi incluse in quelle ordinarie e straordinarie relative all’immobile assegnato

21 Giugno 2015 - Giorgio Martini


Spesso la sentenza che definisce le condizioni di separazione o di divorzio pone a carico dell'obbligato, oltre al mutuo, anche le spese ordinarie e straordinarie relative all'immobile assegnato al coniuge separato o all'ex coniuge. Per spese ordinarie e straordinarie devono propriamente intendersi le spese relative all'unità immobiliare di proprietà individuale, laddove per spese condominiali debbono intendersi le spese relative alle parti di proprietà comune di un immobile. Dunque, le spese ordinarie e straordinarie inerenti all'immobile assegnato comprendono anche le spese condominiali, perchè queste ultime sono tipicamente pertinenti alle prime. Il carattere della ordinarietà o straordinarietà è del tutto indipendente dal carattere condominiale o individuale delle spese inerenti ad un immobile. Le spese condominiali non possono essere escluse dalle spese dell'immobile per il solo fatto che esse attengono alle parti comuni dell'immobile, piuttosto che alle singole unità di proprietà individuale: vi osta la stretta connessione delle parti di proprietà comune con [ ... leggi tutto » ]


Assegno per il mantenimento della figlia minore – il coniuge obbligato non può chiedere il rendiconto delle spese al coniuge affidatario

19 Giugno 2015 - Tullio Solinas


Quando, in sede di separazione personale dei coniugi, i figli siano stati affidati, con provvedimento presidenziale o con sentenza definitiva, ad uno dei coniugi, l'assegno posto a carico del coniuge non affidatario, quale suo concorso agli oneri economici derivanti dal mantenimento della prole, è determinato in misura forfettariamente proporzionata alle sostanze dei genitori, al numero ed alle esigenze dei figli. Il coniuge non affidatario non ha diritto ad un rendiconto delle spese effettivamente sostenute per il suddetto mantenimento. Inoltre, in materia di assegno di mantenimento per i figli, la relativa domanda proposta da uno dei genitori nei confronti dell'altro, se ritenuta fondata, deve essere accolta, in mancanza di espresse limitazioni, dalla data della sua proposizione, e non da quella della sentenza. Queste le considerazioni svolte dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 12645/15, in cui il coniuge obbligato alla corresponsione dell'assegno di mantenimento lamentava il diniego, opposto dai giudici [ ... leggi tutto » ]


Separazione e spese straordinarie per i figli – non possono essere corrisposte in modo forfetario

11 Giugno 2015 - Lilla De Angelis


Il dovere di mantenere, istruire ed educare la prole, obbliga ciascun coniuge a far fronte alle molteplici esigenze dei figli, di tipo personale e sociale, in misura proporzionale al proprio reddito e a quello dell'altro genitore, considerando il tenore di vita goduto dal figlio in costanza di convivenza con entrambi i genitori e i tempi di permanenza presso ciascuno di essi. Per quanto attiene l'inclusione delle spese straordinarie nell'importo dell'assegno posto a carico del coniuge obbligato e determinato in misura onnicomprensiva, va precisato che devono intendersi spese straordinarie quelle che, per la loro rilevanza, imprevedibilità e imponderabilità, esulano dall'ordinario regime di vita dei figli; la loro inclusione in via forfettaria nell'ammontare dell'assegno, posto a carico di uno dei genitori, può rivelarsi in contrasto con il principio di proporzionalità sancito dalla legge e con quello dell'adeguatezza del mantenimento, nonché recare pregiudizio alla prole, che potrebbe essere privata di cure necessarie o [ ... leggi tutto » ]


Assegno di mantenimento o divorzile – cessa il diritto se il beneficiario forma una nuova famiglia di fatto

18 Maggio 2015 - Ornella De Bellis


Per giurisprudenza ormai consolidata l'espressione "famiglia di fatto" non consiste soltanto nel convivere come coniugi, ma indica prima di tutto una "famiglia", portatrice di valori di stretta solidarietà, di arricchimento e sviluppo della personalità dì ogni componente, e dì educazione e istruzione dei figli. Ove tale convivenza assuma i connotati di stabilità e continuità, e i conviventi elaborino un progetto ed un modello di vita in comune (analogo a quello che di regola caratterizza la famiglia fondata sul matrimonio) la mera convivenza si trasforma in una vera e propria "famiglia di fatto". A quel punto, si rescinde ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale e, con ciò, ogni presupposto per la riconoscibìlità di un assegno di mantenimento, il cui diritto cessa automaticamente. E' anche vero che, in caso di rottura della convivenza tra i familiari di fatto ed in assenza [ ... leggi tutto » ]


La revisione dell’assegno di mantenimento può essere accordata solo dopo aver accertato il peggioramento delle condizioni economiche dell’obbligato

18 Maggio 2015 - Ludmilla Karadzic


Le condizioni economiche dell'accordo di separazione consensuale dei coniugi possono essere modificate soltanto qualora sopravvengano giustificati motivi. In mancanza di fatti sopravvenuti giustificativi di un nuovo assetto dei rapporti tra le parti, dunque, la domanda di revisione non può essere accolta. Il giudice può revocare l'obbligo di contribuzione o ridurre l'importo dell'assegno di mantenimento solo dopo senza aver accertato il sopravvenire di un peggioramento delle condizioni economiche giustificativo della revisione. Così si è espressa la Corte di cassazione nella sentenza 8839/15. [ ... leggi tutto » ]