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Modifica d’ufficio della superficie dell’immobile per conguaglio tarsu – illegittima la notifica per affissione pubblica

8 Ottobre 2013 - Giorgio Valli


L'articolo 70, comma 3, del decreto legislativo 15 novembre 1993, numero 507, prevede che a decorrere dal 1 gennaio 2005, per le unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria censite nel catasto edilizio urbano, la superficie di riferimento non può in ogni caso essere inferiore all'80% della superficie catastale. L'articolo citato stabilisce anche che, per gli immobili già denunciati, i comuni devono modificare d'ufficio, dandone comunicazione agli interessati, le superfici che risultano inferiori alla predetta percentuale a seguito di incrocio dei dati comunali, con quelli dell'Agenzia del territorio, secondo modalità di interscambio stabilite con provvedimento del direttore della predetta Agenzia. Per gli immobili la cui superficie sia stata modificata d'ufficio, deve essere notificato ai proprietari un apposito avviso di accertamento finalizzato al recupero della maggior tassa dovuta, calcolata sulla differenza tra la superficie minima prevista dalla legge e la superficie dichiarata. Solo in tal modo si consente al contribuente [ ... leggi tutto » ]


Tia (tariffa integrata ambientale) – possono partire i rimborsi per iva non dovuta

7 Maggio 2013 - Giorgio Valli


L'agente della riscossione deve restituire l'IVA sulla TIA (Tariffa Integrata Ambientale) Mentre gas e acqua sono misurabili e dunque "tariffabili"  i rifiuti consumati non si possono quantificare. Al massimo si può legare il costo dell'erogazione del servizio di smaltimento ai metri quadrati della casa o al numero di componenti.  Pertanto, lo  smaltimento dei rifiuti solidi urbani  è un servizio di natura tributaria  e non una tariffa. Così la Corte costituzionale (nel 2009) e la Corte di Cassazione (sentenza 3766 dell'8 marzo 2012). Attesa, dunque, la natura tributaria della TIA (Tariffa Integrata Ambientale già Tariffa di Igiene Ambientale)  deve escludersi l'applicazione dell'Iva da parte dell'azienda comunale che gestisce la raccolta dei rifiuti. Infatti, l'Iva, come ogni altra imposta, deve colpire una qualche capacità contributiva, mentre nel caso dell'immondizia non c'è un nesso diretto fra il servizio di raccolta e di smaltimento e l'entità del prelievo. Non esiste, d'altra parte, una norma legislativa [ ... leggi tutto » ]


Non assoggettabilità tarsu e inidoneità a produrre rifiuti? la prova spetta al contribuente

2 Novembre 2012 - Giorgio Valli


La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un contribuente che sosteneva la non soggettività TARSU di propri locali adibiti a uso autorimessa perché inidonei a produrre rifiuti. I giudici hanno argomentato che “il presupposto della tassa di smaltimento dei rifiuti ordinari solidi urbani, secondo il decreto legislativo 15 novembre 1993, numero 507, articolo 62, è l'occupazione o la detenzione di locali ed aree scoperte a qualsiasi uso adibiti: l'esenzione dalla tassazione di una parte delle aree utilizzate perché ivi si producono rifiuti speciali, come pure l'esclusione di parti di aree perché inidonee alla produzione di rifiuti, sono subordinate all'adeguata delimitazione di tali spazi ed alla presentazione di documentazione idonea a dimostrare le condizioni dell'esclusione o dell'esenzione”. L'onere di provare la non assoggettabilità TARSU dell'area in questione incombe al contribuente (C.Cass. sent. numero 11351 del 6 luglio 2012). [ ... leggi tutto » ]


Imu – guida semplice per abitazione a disposizione

19 Maggio 2012 - Giorgio Valli


IMU - Aliquota base L'aliquota di base IMU è pari a 0,76% e i comuni possono aumentarla o diminuirla sino a 0,3 punti percentuali. Detta aliquota potrà, pertanto, oscillare da un minimo di 0,46% ad un massimo di 1,06%. Il Comune può, inoltre, variare l'aliquota base IMU nei casi seguenti:  immobili non produttivi di reddito fondiario: l'aliquota dello 0,76% può essere aumentata fino all'1,06 % e diminuita fino allo 0,4 %;  immobili posseduti dai soggetti passivi dell'IRES: l'aliquota dello 0,76 % può essere aumentata fino all'1,06 % e diminuita fino allo 0,4 %;  fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati, e comunque per un periodo non superiore a tre anni dall'ultimazione dei lavori: l'aliquota dello 0,76 % può essere aumentata fino all'1,06 % e diminuita fino allo 0,38 %. IMU - Quota di imposta riservata allo Stato [ ... leggi tutto » ]


Imu – domande e risposte

19 Maggio 2012 - Giorgio Valli


Abitazione principale ai fini IMU Si considera abitazione principale ai fini IMU quella in cui il il proprietario dimora abitualmente e risiede anagraficamente. Diverso il concetto di abitazione principale ai fini IRPEF.  Si considera, infatti, abitazione principale ai fini IRPEF quella in cui il contribuente o i suoi familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) dimorano abitualmente. Si ricorda che gli affini sono i suoceri, i cognati, la nuora, il genero e che affinità è il vincolo tra un coniuge e i parenti dell'altro coniuge. Gli affini quindi non hanno nessun vincolo di consanguineità. I benefici sono rapportati alla quota di proprietà ed al periodo temporale in cui l'immobile può essere assimilato ad abitazione principale. Soggetto passivo tenuto al pagamento dell'IMU Il soggetto passivo tenuto al pagamento dell'IMU è il proprietario o, in subordine, il detentore di un diritto reale personale di abitazione o [ ... leggi tutto » ]