donazioni e comodati


Contratto di comodato di immobile a favore di un nucleo familiare – non cessa con l’eventuale crisi coniugale

5 Dicembre 2015 - Ornella De Bellis


Ove il comodato di un bene immobile sia stato stipulato senza limiti di durata in favore di un nucleo familiare, già formato o in via di formazione, si versa nell'ipotesi del comodato a tempo indeterminato, caratterizzato dalla non prevedibilità del momento in cui la destinazione del bene verrà a cessare. Infatti, in tal caso, per effetto della concorde volontà delle parti, si è impresso allo stesso un vincolo di destinazione alle esigenze abitative familiari (e perciò non solo e non tanto a titolo personale del comodatario) idoneo a conferire all'uso, cui la cosa deve essere destinata, il carattere implicito della durata del rapporto, anche oltre la crisi coniugale e senza possibilità di far dipendere la cessazione del vincolo esclusivamente dalla volontà del comodante. La specificità della destinazione, impressa per effetto della concorde volontà delle parti, è incompatibile con un godimento contrassegnato dalla provvisorietà e dall'incertezza, che caratterizzano il comodato cosiddetto [ ... leggi tutto » ]


La mancanza di rapporto diretto tra donante e donatario non assume alcun rilievo preclusivo al sussistere di una donazione indiretta

23 Ottobre 2015 - Marzia Ciunfrini


La donazione indiretta si caratterizza per il fine perseguito e non già per lo strumento negoziale adottato a tal scopo, che dunque può essere costituito da qualunque contratto o da più contratti collegati. Ad esempio, la giurisprudenza ha rinvenuto una donazione indiretta nel collegamento tra contratto preliminare e definitivo di vendita in cui il primo stipulato da un genitore, che ebbe a corrispondere il prezzo, e il secondo dal figlio, che procedette all'acquisto in nome proprio; ancora ha ritenuto sussistente la donazione indiretta nella cointestazione di un libretto al portatore, in cui erano state depositate le sostanze originariamente appartenenti soltanto ad uno dei cointestatari. Dunque la mancanza di rapporto diretto tra donante e donatario non assume alcun rilievo preclusivo al sussistere di una donazione indiretta. In questi termini si è pronunciata la Corte di cassazione nella sentenza 21449/15. [ ... leggi tutto » ]


Il defunto aveva emesso un assegno di cui il beneficiario non riesce a motivare la causa – l’erede chiede ed ottiene la restituzione dell’importo facciale

8 Ottobre 2015 - Lilla De Angelis


Caio adiva il Tribunale territorialmente competente nella qualità di erede del de cuius, asserendo che quest’ultimo aveva pagato a Tizio, senza titolo, un'ingente somma di denaro a mezzo di assegno bancario. Chiedeva, pertanto, la condanna di Tizio alla restituzione di tale pagamento indebito. Tizio si costituiva in giudizio ribattendo che l'importo facciale dell'assegno era dovuto a sua madre in conseguenza della vendita di arredi perfezionata al defunto; transazione regolata con assegno che era stato intestato dal debitore, per volontà della stessa creditrice madre di Tizio, al proprio figlio. La vicenda approdava in Corte di cassazione dopo che i giudici di merito avevano accolto la richiesta di Caio argomentando che il pagamento a favore di Tizio era da considerarsi, nella sostanza, una donazione, pertanto nulla per mancanza di forma scritta; in assenza di un atto scritto spettava a Tizio fornire la prova di una causa sottostante all'emissione dell'assegno diversa dalla donazione, [ ... leggi tutto » ]


Donazione dopo l’accertamento fiscale – può integrare il reato di sottrazione fraudolenta

10 Settembre 2015 - Roberto Petrella


Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo superiore a circa 51 mila euro, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva. Per la configurabilità del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte sono necessari lo scopo di sottrarsi al pagamento del proprio debito tributario e una condotta fraudolenta atta a vanificare l'esito dell'esecuzione tributaria coattiva. La condotta penalmente rilevante può essere costituita da qualsiasi atto o fatto fraudolento intenzionalmente volto a ridurre la capacità patrimoniale del contribuente stesso e a vanificare in tutto od in parte, o comunque rendere più [ ... leggi tutto » ]


Diritto d’uso – l’usuario può modificare lo stato del bene concesso in comodato

2 Settembre 2015 - Gennaro Andele


Il diritto d'uso, quale diritto reale disciplinato dal Codice civile (articolo 1021 e seguenti) attribuisce al suo titolare il diritto di servirsi della cosa e di trarne i frutti per il soddisfacimento dei bisogni propri e della propria famiglia, diritto che, nel suo concreto esercizio, non può non implicare il potere di trarre dal bene ogni utilità che esso può dare; ne consegue che l'ampiezza di tale potere, a parte il peculiare limite quantitativo rappresentato dai bisogni del titolare e della sua famiglia, che peraltro va riferito non all'uso della cosa ma al percepimento dei frutti, se può incontrare limitazioni derivanti dalla natura e dalla destinazione economica del bene per contro, in ragione del richiamato principio di tipicità, non può soffrire limitazioni o condizionamenti maggiori o ulteriori derivanti dal titolo. In altri termini, il diritto di uso si estende a tutte le utilità che possono obiettivamente trarsi dal bene secondo [ ... leggi tutto » ]