contratti di prestito - cessione del quinto e delega di pagamento


L’oscuro mondo dei contratti di prestito » facciamo luce su diritti e doveri del consumatore/debitore

9 Marzo 2015 - Andrea Ricciardi


L'oscuro mondo dei contratti di prestito » Facciamo luce su diritti e doveri del consumatore/debitore Il nostro ordinamento giuridico regolamenta gli strumenti attraverso i quali i cittadini possono ottenere prestiti o dilazioni di pagamento: le carte di pagamento, i contratti di credito al consumo e la cessione del quinto dello stipendio o pensione, più altre forme di prestito, non meno importanti. Vediamo dunque, soffermandoci uno per uno, tutte le tipologie di contratto di prestito nel seguito dell'articolo. Il credito al consumo in generale Il credito al consumo è la concessione, nell'esercizio di un'attività commerciale o professionale, di credito sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o di altra analoga facilitazione finanziaria a favore di una persona fisica che agisce per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. Il credito al consumo, quindi, è rivolto esclusivamente al singolo individuo ed alle famiglie, che necessitano del credito per far fronte [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento e cessione dello stipendio per agenti di commercio e rappresentanti

29 Settembre 2014 - Ludmilla Karadzic


L'istituto della cessione del quinto del compenso da lavoro ed il relativo limite alla pignorabilità dello stesso nella misura di 1/5 sono applicabili agli agenti di commercio? In tema di espropriazione forzata presso terzi, le leggi concernenti il sequestro, il pignoramento e la cessione di stipendi, salari e pensioni dei dipendenti dalle pubbliche amministrazioni sono state estese, nel tempo, al settore del lavoro privato. Ne consegue che i compensi derivanti dai rapporti di agenzia o di rappresentanza commerciale sono pignorabili nei limiti di un quinto. I titolari dei rapporti di agenzia o di rappresentanza commerciale, di durata non inferiore al dodici mesi, possono cedere un quinto del loro compenso, valutato al netto delle ritenute fiscali, purché questo abbia carattere certo e continuativo. La cessione non può eccedere il periodo di tempo che, al momento dell'operazione, deve ancora trascorre per la scadenza del contratto in essere. Questo l'orientamento dei giudici della [ ... leggi tutto » ]


Cessione del quinto per lavoratori precari

19 Aprile 2014 - Ornella De Bellis


La normativa ha riconosciuto anche ai lavoratori a progetto, collaboratori coordinati e continuativi, agenti e rappresentanti di commercio, ecc., la facoltà di contrarre prestiti a fronte della cessione del quinto del compenso che abbia "carattere certo e continuativo". Per i soggetti in questione, la facoltà di contrarre prestiti a fronte della cessione del proprio compenso nei limiti del quinto è subordinata a due condizioni: che il loro rapporto di lavoro non sia di durata inferiore a dodici mesi; che il compenso pattuito abbia carattere certo e continuativo. In relazione al primo requisito, potrebbe porsi un problema di prova in ordine alla durata per quei contratti in cui la durata stessa non sia esplicitamente determinata dalle parti, ma semplicemente "determinabile" in quanto, per esempio, legati al raggiungimento di un risultato o al completamento di un'opera. In relazione al secondo aspetto deve dirsi che il requisito della certezza non sempre risulta agevolmente [ ... leggi tutto » ]


Riduzione della retribuzione ed effetti sulla cessione del quinto

19 Aprile 2014 - Simonetta Folliero


Qualunque vicenda che incida sulla misura della retribuzione può, in concreto, produrre effetti anche sulla cessione del quinto dello stipendio: si pensi, per esempio, alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, all'irrogazione di una sanzione pecuniaria o di una sospensione per illecito disciplinare che decurti la retribuzione, nonché ad ogni altra causa di riduzione dello stipendio derivante dalla sospensione del rapporto, come il ricorso alla cassa integrazione guadagni, quando interviene il provvedimento di sospensione, o l'assenza per malattia, qualora questa non sia coperta interamente dal datore di lavoro ma, in via principale, dall'istituto assicuratore, come nel caso degli operai. Qualora lo stipendio gravato da trattenuta a titolo di cessione del quinto (retribuzione netta) subisca una riduzione pari o inferiore ad un terzo del suo ammontare, il datore di lavoro potrà continuare ad operare la trattenuta dalla retribuzione nella misura stabilita dalla società finanziaria. Esempio: stipendio [ ... leggi tutto » ]


Cessione del quinto dello stipendio e trattamento di fine rapporto – problematiche

19 Aprile 2014 - Ludmilla Karadzic


I contratti di cessione del quinto dello stipendio prevedono, in caso di risoluzione del rapporto di lavoro per qualsiasi causa, quando ancora non è stato estinto il debito contratto con la finanziaria, che il datore di lavoro trattenga e versi al creditore l'ammontare dell'intero trattamento di fine rapporto (TFR) dovuto al dipendente fino a concorrenza del debito residuo. La riforma della previdenza complementare ha introdotto dei profili di problematicità riguardo alla disponibilità dell'intero ammontare del TFR a garanzia del debito contratto e non ancora estinto dal dipendente in caso di risoluzione del rapporto di lavoro. Com'è noto, in base alla normativa sulla previdenza complementare, il TFR maturato dal 1° gennaio 2007 può essere: mantenuto in azienda, nel caso di scelta espressa in tal senso del lavoratore (ove l'azienda abbia un numero di dipendenti pari o superiore a 50, il TFR viene versato presso il Fondo Tesoreria gestito dall'INPS); destinato ad [ ... leggi tutto » ]