sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di risarcimento danni


Incendio dell’immobile locato e presunzione di colpa a carico del conduttore

28 Luglio 2015 - Ornella De Bellis


Il conduttore risponde della perdita e del deterioramento della cosa locata anche se derivante da incendio, qualora non provi che il fatto si sia verificato per causa a lui non imputabile; in pratica si configura una presunzione di colpa a carico del conduttore, superabile soltanto con la dimostrazione che la causa dell'incendio non sia a lui imputabile. In difetto di tale prova, la causa sconosciuta o anche dubbia della perdita o del deterioramento della cosa locata rimane a carico del conduttore. Non è sufficiente che il conduttore non sia stato ritenuto responsabile in sede penale, perché ciò non comporta di per sé l'identificazione della causa, ma occorre che questa sia nota e possa dirsi non addebitabile al conduttore. In pratica, affinché il conduttore possa essere liberato per i danni riportati a seguito di un incendio dalla cosa in custodia, occorre che il presunto responsabile provi che il danno sia derivato [ ... leggi tutto » ]


Lavoro – risarcimento del danno per il sacrificio del riposo settimanale

22 Luglio 2015 - Giorgio Martini


In linea generale il danno da stress, o usura psicofisica, si inscrive nella categoria unitaria del danno non patrimoniale causato da inadempimento del contratto di lavoro e, la sua risarcibilità presuppone la sussistenza di un pregiudizio concreto sofferto dal titolare dell'interesse leso, sul quale grava l'onere della relativa allegazione e prova, anche attraverso presunzioni semplici. Con specifico riferimento al lavoro prestato oltre il sesto giorno consecutivo, peraltro, bisogna distinguere il danno da "usura psico-fisica", conseguente alla mancata fruizione del riposo dopo sei giorni di lavoro, dall'ulteriore danno alla salute o danno biologico, che si concretizza, invece, in una "infermità" del lavoratore determinata dall'attività lavorativa usurante svolta in conseguenza di una continua attività lavorativa non seguita dai riposi settimanali. Non deve confondersi tale risarcimento con la maggiorazione contrattualmente prevista per la coincidenza di giornate di festività con la giornata di riposo settimanale. In particolare, nel caso di prestazione dell'attività lavorativa di [ ... leggi tutto » ]


Sinistro stradale – la fattura non è sufficiente a provare il danno

22 Luglio 2015 - Giuseppe Pennuto


In tema di risarcimento del danno conseguente a sinistro stradale, la fattura per le riparazioni effettuate non costituisce, di per sé, prova del danno, tanto più se non è accompagnata da una quietanza e, soprattutto, se proviene dalla stessa parte che intende utilizzarla in qualità di cessionaria del credito. L'ammissione di responsabilità contenuta nella contestazione amichevole di sinistro, peraltro, non può costituire prova delle avvenute riparazioni. Così i giudici della Corte di cassazione hanno motivato l'ordinanza 15176/15. [ ... leggi tutto » ]


Responsabilità del vettore aereo – l’eventuale danno non patrimoniale derivante dalla perdita del bagaglio deve essere provato

16 Luglio 2015 - Marzia Ciunfrini


In base alla Convenzione di Montréal sul trasporto aereo internazionale, ratificata anche dalla legge nazionale, la responsabilità del vettore per i danni derivanti dalla perdita del bagaglio è limitata a 1.164 euro. La domanda che ci si pone è se il limite previsto per i danni derivanti dalla perdita del bagaglio valga per i soli danni materiali, o anche per quelli non patrimoniali (ossia lo stress ed i disagi psicologici conseguenti alla indisponibilità degli oggetti personali, ad esempio). Al quesito hanno risposto i giudici della Corte di cassazione con la sentenza 14667/15. I giudici di legittimità hanno ritenuto, innanzitutto, che i danni derivanti dalla perdita del bagaglio non possano ascriversi alla fattispecie del c.d. danno da vacanza rovinata, che riguarda il diverso aspetto della responsabilità dell'organizzatore e del venditore per le obbligazioni assunte con la vendita di un pacchetto turistico. A giudizio degli ermellini, va poi osservato che la Convenzione [ ... leggi tutto » ]


Il pedone investito non ha sempre ragione – i casi in cui per il conducente non c’è concorso di colpa

14 Luglio 2015 - Giuseppe Pennuto


Il principio generale di cautela del Codice della strada si sostanzia in tre obblighi comportamentali a carico del conducente: quello di ispezionare la strada dove si procede o che si sta per impegnare; quello di mantenere un costante controllo del veicolo in rapporto alle condizioni della strada e del traffico; quello, infine, di prevedere tutte le situazioni che la comune esperienza comprende, in modo da non costituire intralcio o pericolo per gli altri utenti della strada. Si tratta di obblighi comportamentali posti a carico del conducente anche per la prevenzione di eventuali comportamenti irregolari dello stesso pedone (tipico il caso del pedone che si attarda nell'attraversamento, quando il semaforo, divenuto verde, ormai consente la marcia degli automobilisti) in quanto il conducente ha, tra gli altri, anche l'onere di prevedere le eventuali imprudenze o trasgressioni degli altri utenti della strada e di tentare di farvi fronte senza danno altrui. C'è, comunque, [ ... leggi tutto » ]