famiglia monoparentale e di fatto - unioni civili - diritto separazione e divorzio


Disconoscimento di paternità ed esame del dna

16 Settembre 2010 - Antonella Pedone


Ai fini del disconoscimento di paternità, la prova del dna non è subordinata alla prova dell'adulterio della moglie. La Corte Costituzionale, con sentenza numero 266 del 06 luglio 2006, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 235, primo comma, numero 3, del Codice Civile, nella parte in cui, ai fini dell'azione di disconoscimento della paternità, subordina l'ammissione delle prove tecniche (ossia quelle da cui risulta “che il figlio presenta caratteristiche genetiche o del gruppo sanguigno incompatibili con quelle del presunto padre”) alla previa dimostrazione dell'adulterio della moglie. Le prove tecniche, infatti, consentono da sole di affermare se il figlio è nato o meno da colui che è considerato il padre legittimo. Conseguentemente sarebbe del tutto irragionevole, sostiene la Corte, subordinare l'ammissione delle prove tecniche alla previa prova dell'adulterio. Ciò si risolverebbe in un sostanziale impedimento all'esercizio del diritto di azione garantito dall'articolo 24 della Costituzione, specie in relazione ad azioni volte alla [ ... leggi tutto » ]


Separazione dei coniugi – revoca dell’assegnazione della casa familiare

16 Settembre 2010 - Antonella Pedone


In materia di separazione dei coniugi, l'assegnazione della casa familiare non viene meno per il solo fatto della convivenza more uxorio o del nuovo matrimonio del coniuge assegnatario. L'articolo 155 quater, primo comma, del Codice Civile (introdotto dall'articolo 1, comma 2, della legge 8 febbraio 2006, numero 54 - Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli) prevede la revoca dell'assegnazione della casa familiare nel caso in cui l'assegnatario conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio. Ci si chiede se tale revoca sia automatica in conseguenza della convivenza o del nuovo matrimionio dell'assegnatario, o se debba comunque tenere conto di altre circostanze. Per rispondere al quesito, bisogna comprendere prima di tutto le finalità dell'assegnazione della casa familiare. E' ormai pacifico che l'assegnazione della casa coniugale sia strettamente legata all'affidamento della prole. Tale principio è stato ribadito dalla Corte Costituzionale, che, con le sentenze numero 166 del [ ... leggi tutto » ]


Separazione dei coniugi – i presupposti dell’assegno di mantenimento

16 Settembre 2010 - Antonella Pedone


Separazione personale dei coniugi - i requisiti necessari per la richiesta dell'assegno di mantenimento In caso di separazione, il coniuge che non abbia adeguati redditi propri può chiedere che l'altro coniuge versi un assegno di mantenimento. Per ottenere il mantenimento è necessario che ricorrano le seguenti condizioni: il coniuge richiedente non deve avere redditi adeguati; la separazione non deve essere addebitata al coniuge richiedente; l'altro coniuge deve avere a sua volta un reddito sufficiente per corrispondere l'assegno. La corresponsione e l'importo dell'assegno sono decisi dal Giudice tenendo conto dei redditi dei coniugi, del tenore di vita sostenuto durante il matrimonio e di ogni altra circostanza rilevante in concreto. Il mantenimento può essere corrisposto mensilmente oppure in un'unica soluzione. Se il coniuge obbligato non paga quanto dovuto, potrà essere chiesto il sequestro dei beni dell'obbligato, oppure potrà essere chiesto il pignoramento dello stipendio o della pensione. Il provvedimento con cui il [ ... leggi tutto » ]


Separazione dei coniugi – violazione del dovere di fedeltà ed addebito

14 Settembre 2010 - Antonella Pedone


Al fine dell'addebitabilità della separazione non è sufficiente che uno dei coniugi o entrambi abbiano tenuto comportamenti contrari ai doveri nascenti dal matrimonio, quale ad esempio il dovere di fedeltà, ma è necessario dimostrare un nesso di causalità fra tali comportamenti e la sopraggiunta intollerabilità della convivenza. È quanto affermato dalla Corte di Cassazione con sentenza numero 13431 del 22 maggio 2008 secondo cui la dichiarazione di addebito della separazione richiede la prova che la irreversibilità della crisi coniugale sia collegabile al comportamento contrario ai doveri nascenti dal matrimonio di uno o di entrambi i coniugi e che sussista un nesso di causalità fra di esso e il determinarsi dell'intollerabilità della convivenza. Ne consegue che la pronuncia di addebito non può fondarsi sulla sola violazione dei doveri nascenti dal matrimonio, essendo invece necessario accertare se tale violazione non sia intervenuta quando già si era maturata ed in conseguenza di una [ ... leggi tutto » ]


Divorzio – il diritto dell’ex coniuge alla pensione di reversibilità

14 Settembre 2010 - Antonella Pedone


Coniuge divorziato - Condizioni per ottenere la pensione di reversibilità Il coniuge divorziato ha diritto, alla morte dell'ex coniuge, alla pensione di reversibilità, come prevede l'articolo 9 della legge numero 898 del 1970. Per ottenere la pensione di reversibilità, è necessario che: il coniuge superstite sia titolare di un assegno divorzile; il coniuge superstite non sia passato a nuove nozze; il rapporto di lavoro da cui trae origine il trattamento pensionistico sia anteriore alla sentenza di divorzio. Pensione di reversibilità quando l'ex coniuge titolare si era risposato Cosa succede se l'ex coniuge deceduto si era nuovamente sposato? In questo caso si ha un concorso tra il coniuge divorziato ed il nuovo coniuge superstite. Entrambi hanno diritto ad una parte della pensione di reversibilità, fermi restando per il coniuge divorziato i requisiti sopra indicati. Come si stabilisce la quota spettante all'uno ed all'altro coniuge? Per stabilire la quota, è necessario presentare [ ... leggi tutto » ]