azione revocatoria e declaratoria di inefficacia degli atti del debitore come donazioni e vendite simulate e fittizie


Suscettibile di azione revocatoria il fondo patrimoniale costituito dal fideiussore dopo l’apertura di credito e prima che il debitore principale effettui un prelievo

28 Gennaio 2015 - Annapaola Ferri


Può accadere che un soggetto presti fideiussione per un'apertura di credito: la banca concede l'apertura di credito e mette a disposizione l'importo garantito dal fideiussore. Successivamente all'apertura di credito, e prima che il debitore principale effettui un qualsiasi prelievo delle somme messe a disposizione della banca, il fideiussore costituisce un fondo patrimoniale conferendovi tutti i beni immobili di sua proprietà. Ora, nel caso in cui il debitore principale risulti inadempiente, il fideiussore, come è naturale, viene chiamato a rispondere degli importi prelevati dal debitore e non rimborsati alla banca. La banca promuove, allora, azione revocatoria del fondo patrimoniale costituito dal fideiussore, ma quest'ultimo eccepisce che l'atto è stato costituito prima dell'insorgenza del credito, per cui, ai sensi del codice civile, l'azione revocatoria dell'atto di costituzione del fondo patrimoniale risulta inammissibile. Invece, per i giudici di legittimità (sentenza 1450/14) l'azione revocatoria ordinaria presuppone, per la sua esperibilità, la sola esistenza di [ ... leggi tutto » ]


Azione revocatoria di atti del debitore – intento fraudolento e preordinazione dolosa ai danni del creditore

6 Dicembre 2014 - Tullio Solinas


Com'è noto, l'azione revocatoria è l'azione giudiziale con cui il creditore può domandare che siano dichiarati inefficaci, nei suoi confronti, gli atti di disposizione del patrimonio del debitore finalizzati a compromettere la futura riscossione coattiva del credito. Se l'azione revocatoria ha per oggetto atti posteriori al sorgere del credito, ad integrare l'elemento soggettivo dell'intento fraudolento dell'atto disposto dal debitore è sufficiente la semplice conoscenza, nel debitore e nel terzo acquirente, del danno che la disposizione arreca all'azione esecutiva del creditore. Invece, laddove, l'azione revocatoria ha per oggetto atti anteriori al sorgere del credito, è richiesta, quale condizione per l'esercizio dell'azione medesima, oltre alla semplice conoscenza nel debitore e nel terzo acquirente del danno che la disposizione arreca al recupero del credito, anche la dolosa preordinazione dell'atto da parte del debitore e, in caso di atto a titolo oneroso, la partecipazione del terzo a tale preordinazione. Ciò comporta che l'anteriorità al [ ... leggi tutto » ]


Costituzione di un fondo patrimoniale » la banca può esercitare azione revocatoria verso il fideiussore anche se non è ancora maturato un debito certo

17 Ottobre 2014 - Andrea Ricciardi


L'istituto di credito può esercitare azione revocatoria ed annullare la costituzione del fondo patrimoniale da parte del fideiussore di società. Inutile la costituzione del fondo patrimoniale da parte del fideiussore: l'istituto di credito può esercitare l'azione revocatoria contro il fondo e aggredire gli immobili che vi sono stati inseriti, poiché la costituzione della garanzia sulla casa, in questo caso, si considera un atto di frode verso i creditori, pur non essendo ancora maturato un debito certo. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 21938/14. Da quanto si evince dalla pronuncia in esame, è inutile, dopo aver prestato fideiussione nei confronti di un altro soggetto a cui un'istituto di credito ha concesso un finanziamento, tutelare la propria casa con un fondo patrimoniale: infatti, in tale fattispecie, la banca può esercitare l'azione revocatoria contro il fondo e aggredire gli immobili che vi sono stati inseriti. Ciò, perché la [ ... leggi tutto » ]


L’azione revocatoria e l’inefficacia dell’atto dispositivo del debitore fallito in comunione dei beni

9 Ottobre 2014 - Rosaria Proietti


Nei due anni precedenti la dichiarazione di fallimento sono automaticamente inefficaci nei confronti dei creditori, senza che sia necessaria la dichiarazione dell'autorità giudiziaria, gli atti a titolo gratuito finalizzati a trasferire a terzi la proprietà di un bene del debitore fallito. La pronuncia di inefficacia ai sensi dell'articolo 64 della legge fallimentare non implica alcun effetto di restituzione in favore del debitore fallito, né alcun effetto traslativo in favore dei creditori. Essa si limita a rendere il bene trasferito a terzi, a titolo non oneroso, assoggettabile all'azione esecutiva. Nel caso in cui uno dei coniugi, in regime di comunione legale dei beni, abbia da solo alienato un bene immobile da ritenersi oggetto della comunione, la giurisprudenza ha stabilito che il coniuge rimasto estraneo alla formazione dell'atto deve deve essere chiamato a partecipare in tutti i giudizi volti ad ottenere una pronuncia avente ad oggetto direttamente e immediatamente il diritto di [ ... leggi tutto » ]


Quando il debitore simula la vendita dell’immobile per evitare l’azione esecutiva del creditore

3 Ottobre 2014 - Ornella De Bellis


A fronte della vendita da parte del debitore di un immobile di sua proprietà, il creditore può avviare, con successo, un'azione legale finalizzata ad ottenere la declaratoria di nullità per simulazione del contratto, qualora ne ricorrano i presupposti. Come è noto, mentre l'effetto dell'azione revocatoria è quello di sancire l'inefficacia dell'atto di alienazione esclusivamente nei confronti del creditore (inefficacia relativa), la dichiarazione di nullità degli atti di alienazione compiuti dal debitore esplica i suoi effetti anche nei riguardi del terzo acquirente (inefficacia assoluta). In pratica, con l'azione revocatoria il bene alienato resta nella proprietà del terzo acquirente, ma il creditore può pignorare ed espropriare il bene oggetto di compravendita se il debitore non rimborsa il debito. L'accoglimento dell'azione revocatoria dell'atto di alienazione di un bene di proprietà del debitore presuppone che la compravendita sia reale e non fittizia e che il terzo, partecipando con il debitore, fosse consapevole del pregiudizio [ ... leggi tutto » ]