azione revocatoria e declaratoria di inefficacia degli atti del debitore come donazioni e vendite simulate e fittizie


L’istanza di revocazione dei crediti ammessi al passivo fallimentare non può essere presentata dal soggetto fallito

5 Ottobre 2015 - Roberto Petrella


L'istanza di revocazione dei crediti ammessi al passivo fallimentare ha carattere d'impugnazione straordinaria, finalizzata a conseguire il risultato che l'esecuzione collettiva vada a vantaggio di coloro che risultano effet­tivamente creditori, e può quindi essere proposta, oltre che dal curatore e dai sog­getti titolari di diritti sui beni del fallito, soltanto dai creditori ammessi al passivo. Questi ultimi, infatti, sono gli unici portatori di un interesse concreto ed attuale all'esclusione di crediti o garanzie fatti valere da terzi, potendo ricevere concreto pregiudizio dalla partecipazione al concorso di soggetti privi della qualità di creditore. La facoltà di proporre la predetta istanza non può quindi essere riconosciu­ta al fallito, che non è parte del procedimento di verifica del passivo ed al quale non spetta alcun potere d'impugnazione dei crediti ammessi. Così hanno stabilito i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 19721/15. [ ... leggi tutto » ]


E’ assoggettabile ad azione revocatoria l’atto di scioglimento della comunione finalizzato a trasferire al coniuge non debitore la esclusiva proprietà dei beni

29 Settembre 2015 - Ornella De Bellis


La comunione di un bene fra coniugi non è una comproprietà in cui ciascun coniuge è titolare di una quota pari al 50% del bene. Si tratta, invece, di un istituto particolare (cosiddetto di tipo “germanico”) senza quote: in sostanza, si può solo dire che tutti i due coniugi sono comproprietari dell'intero bene. Con lo scioglimento della comunione, invece, ciascun coniuge diviene proprietario esclusivo del 50% del bene. E' assogettabile ad azione revocatoria l'atto di scioglimento della comunione fra coniugi (nel caso riguardante essenzialmente un immobile) con contestuale adozione del regime di separazione dei beni e trasferimento (a titolo oneroso) al coniuge non debitore della quota (di proprietà esclusiva, in quanto acquisita dopo lo scioglimento della comunione) del 50% del bene in carico al coniuge debitore. In questo caso la condotta dei coniugi è evidentemente preordinata a concretizzare la lesione degli interessi del creditore. La giurisprudenza ha specificato che, agli [ ... leggi tutto » ]


Non è soggetto ad azione revocatoria l’atto di alienazione di un bene posto in essere dal debitore per reperire quanto necessario al rimborso di un debito scaduto

27 Settembre 2015 - Giorgio Martini


L'azione revocatoria non elimina l'atto impugnato, ma lo rende semplicemente inefficace esclusivamente verso il creditore che ha agito, evidenziando quindi una inefficacia relativa (anche detta inopponibilità). Non si produce un effetto restitutorio, poiché il bene non rientra nel patrimonio del debitore, ma il creditore potrà promuovere sul bene oggetto di revocatoria azioni sia esecutive che conservative, come se il bene non fosse mai stato soggetto all'atto dispositivo. Nell'ipotesi in cui sia avvenuta una seconda alienazione ad opera del terzo, che abbia a sua volta alienato ad altri il medesimo bene, la legge tutela alla pari creditore e terzo acquirente, sempre che si sia trattato di un acquisto a titolo oneroso e i terzi abbiano acquistato in buona fede. Il creditore può domandare che siano dichiarati inefficaci nei suoi confronti gli atti di disposizione del patrimonio con i quali il debitore rechi pregiudizio alle sue ragioni quando concorrono le seguenti condizioni: [ ... leggi tutto » ]


Il convivente more uxorio affidatario dei figli avuti con il proprietario ha diritto ad opporsi alla vendita della casa familiare ed ottenere la revocatoria dell’atto

15 Settembre 2015 - Ornella De Bellis


In tema di famiglia di fatto e nella ipotesi di cessazione della convivenza more uxorio, l'attribuzione giudiziale del diritto di continuare ad abitare nella casa familiare al convivente, cui sono affidati i figli minorenni o che conviva con figli maggiorenni non ancora economicamente autosufficienti (per motivi indipendenti dalla loro volontà), è da ritenersi possibile in base al principio di responsabilità genitoriale sancito dalla Corte Costituzionale per effetto della sentenza n. 166/1998, nonché degli articoli 261 (che parifica doveri e diritti del genitore nei confronti dei figli legittimi e di quelli naturali riconosciuti), 147 e 148 (comprendenti il dovere di apprestare un'idonea abitazione per la prole, secondo le proprie sostanze e capacità ) del codice civile, in correlazione all'art. 30 della Costituzione (è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio). Il convivente di fatto con il proprietario dell'immobile, nonché affidatario dei figli [ ... leggi tutto » ]


Donazione dopo l’accertamento fiscale – può integrare il reato di sottrazione fraudolenta

10 Settembre 2015 - Roberto Petrella


Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo superiore a circa 51 mila euro, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva. Per la configurabilità del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte sono necessari lo scopo di sottrarsi al pagamento del proprio debito tributario e una condotta fraudolenta atta a vanificare l'esito dell'esecuzione tributaria coattiva. La condotta penalmente rilevante può essere costituita da qualsiasi atto o fatto fraudolento intenzionalmente volto a ridurre la capacità patrimoniale del contribuente stesso e a vanificare in tutto od in parte, o comunque rendere più [ ... leggi tutto » ]