Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Marzia Ciunfrini

Permesso di soggiorno - può essere rilasciato e rinnovato solo se lo straniero possiede un reddito minimo

Marzia Ciunfrini - 15 Novembre 2017

Ai fini del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno, costituisce condizione soggettiva non eludibile il possesso di un reddito minimo, in quanto attiene alla sostenibilità dell'ingresso dello straniero nella comunità nazionale, essendo finalizzato ad evitare l'inserimento di soggetti che non siano in grado di offrire un'adeguata contropartita in termini di lavoro e di partecipazione fiscale alla spesa pubblica e che, d'altra parte, la dimostrazione di un reddito di lavoro o di altra fonte lecita di sostentamento è garanzia che il cittadino extracomunitario non si dedichi ad attività illecite o criminose. Questo il chiarissimo principio di diritto, spesso disapplicato per motivi di opportunità politica contingente, enunciato dai giudici amministrativi del Consiglio di Stato, nella sentenza 5082/2017. [ ... leggi tutto » ]

Nonno dona immobile al nipote e il diritto di abitazione al figlio debitore - così si evitano le azioni giudiziali esperibili dal creditore quando il nonno passerà a miglior vita

Marzia Ciunfrini - 10 Novembre 2017

Cosa fare quando il debitore ha un genitore proprietario di un immobile in età ormai avanzata e la fortuna di aver generato un figlio (o una figlia, s'intende), ma è anche esposto per debiti ingenti? Se il padre muore senza lasciare testamento l'immobile viene ereditato dal debitore, il quale, naturalmente, verrà espropriato dal proprio creditore. Certo, il debitore potrebbe rinunciare all'eredità a favore di suo figlio: purtroppo, però l'articolo 524 del codice civile concede al creditore la possibilità di chiedere la revoca giudiziale della rinuncia. Infatti se taluno rinunzia, benché senza frode, a un'eredità con danno dei suoi creditori, questi possono farsi autorizzare ad accettare l'eredità in nome e luogo del rinunziante, al solo scopo di soddisfarsi sui beni ereditari fino alla concorrenza dei loro crediti. Se il nonno dona l'immobile al/alla nipote (e questi non lo vende prima) al decesso del nonno il creditore potrebbe invocare l'articolo 2900 del [ ... leggi tutto » ]

La decadenza dal diritto di accettare l'eredità con beneficio di inventario

Marzia Ciunfrini - 24 Ottobre 2017

Come sappiamo, colui che accetta l'eredità con beneficio d'inventario è erede, con l'unica rilevante differenza, rispetto all'accettazione pura e semplice, che il patrimonio del defunto é tenuto distinto da quello dell'erede, producendosi così la limitazione della sua responsabilità per i debiti ereditari entro il valore dei beni lasciati dal defunto. In sostanza, l'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario, non determina, di per sé sola, il venir meno della responsabilità patrimoniale dell'erede per i debiti del de cuius, ma fa solo sorgere il diritto di questo a non risponderne oltre al valore dei beni accettati con beneficio di inventario. Nel caso in cui l'erede effettui alienazioni di beni ereditari senza l'autorizzazione del giudice, l'azione dei creditori del defunto, finalizzata ad accertare l'intervenuta decadenza dal beneficio dell'inventario, può essere promossa al compimento dell'atto non autorizzato. Così si sono espressi i giudici della Corte di cassazione con l'ordinanza 21212/2017. [ ... leggi tutto » ]

Società di persone - non espropriabili le quote sociali per debiti personali del socio

Marzia Ciunfrini - 20 Settembre 2017

Le quote delle società (società in nome collettivo, società in accomandita semplice) di persone non possono, quanto meno in linea di principio, essere espropriate finché dura la società a beneficio dei creditori particolari dei soci. Il principio non é enunciato espressamente in alcuna disposizione di legge, ma si desume con sicurezza dalla disciplina complessiva delle società personali, tradizionalmente ispirata all'esigenza che i rapporti fra i soci siano caratterizzati da un elemento fiduciario secondo il quale, salvo diversa disposizione dell'atto costitutivo, le partecipazione sociale può essere trasferita solo con il consenso di tutti i soci, ovvero di quelli che rappresentano la maggioranza del capitale sociale (articoli 2252, 2284 e 2322 del codice civile). L'espropriazione della quota, comportando l'inserimento nella compagine sociale di un nuovo soggetto, prescindendo dalla volontà degli altri soci, introdurrebbe un elemento incompatibile con i caratteri di tale tipo di società. S'intende allora perché il legislatore, quando ha ritenuto [ ... leggi tutto » ]

Nessun diritto all'assegno divorzile per l'ex coniuge che forma una nuova famiglia di fatto, anche se la convivenza viene successivamente meno

Marzia Ciunfrini - 4 Settembre 2017

L'instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, anche se di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge. Con la formazione di una nuova famiglia di fatto, il diritto all'assegno divorzile non entra in stato di quiescenza, ma resta definitivamente escluso: infatti, la formazione di una famiglia di fatto, è espressione di una scelta esistenziale, libera e consapevole, che si caratterizza per l'assunzione piena del rischio di una cessazione del rapporto e, quindi, esclude ogni residua solidarietà post matrimoniale con l'altro coniuge, il quale non può che confidare nell'esonero definitivo da ogni obbligo. Ciò vale anche se, successivamente, la convivenza viene meno, dal momento che il diritto all'assegno divorzile è stato già definitivamente eliso e su tale aspetto risultano irrilevanti le [ ... leggi tutto » ]