Pignoramento del conto corrente » A partire dal 1° luglio 2017 sarà Agenzia Entrate Riscossioni a procedere al posto di Equitalia

Pignoramento del conto corrente » A partire dal 1° luglio 2017 sarà Agenzia Entrate Riscossioni a pignorare i conti correnti dei debitori del fisco

Come già preannunciato in articoli precedenti, in merito al pignoramento del conto corrente da parte del fisco sarà molto più facile dal prossimo 1 luglio 2017: scopriamo perché.

A partire dal primo luglio 2017 sarà Agenzia Entrate Riscossioni, in caso di debiti fiscali e cartelle esattoriali non pagate, a disporre il pignoramento del conto corrente.

La nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione (che ha preso il posto di Equitalia), infatti, avrà la facoltà di accedere a diverse banche dati, procedendo al pignoramento dei conti correnti, in modo diretto senza dover richiedere l’apposita autorizzazione al giudice.

Ma soprattutto le somme saranno immediatamente bloccate e rigirate al Fisco, per gli importi a debito: è questa la vera novità.

Insomma, una volta entrate in vigore le disposizioni del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017, il nuovo ente avrà l’accesso all’immensità dei dati dell’Anagrafe Tributaria.

Vediamo di vederci più chiaro nei paragrafi successivi.

Cosa cambia per il pignoramento del conto corrente dal 1 luglio 2017

Cosa cambia per il pignoramento del conto corrente dal 1 luglio 2017.

Il tema del pignoramento presso terzi del conto corrente si fa caldo: a partire dal mese di luglio 2017, sarà possibile sottoporre i conti correnti direttamente alla procedura di pignoramento senza attendere l’autorizzazione del Tribunale.

Infatti, da luglio 2017 pare che l’Agenzia delle Entrate potrà procedere al pignoramento presso terzi immediatamente ed avviare la riscossione al momento stesso della notifica della cartella di pagamento (decorsi i 60 giorni dalla notifica).

Ai sensi dell’art. 1 del Decreto Legge n. 193/2016 citato, con decorrenza dal primo luglio 2017 l’ente di riscossione Equitalia non sarà più presente e prenderà il suo posto direttamente l’Agenzia delle Entrate con l’organo Agente della Riscossione e sarà dotato di tutti i poteri previsti dal D.P.R. n. 602/73.

Ma cosa cambia in sostanza?

Come funziona oggi il pignoramento del conto corrente esattoriale

Come funziona, ad oggi, il pignoramento esattoriale del conto corrente.

Attualmente il pignoramento conto corrente 2017, rientra nella procedura ordinaria del pignoramento presso terzi.

Il pignoramento presso terzi, non è altro che un provvedimento attivato dal creditore nei confronti del debitore al fine di ottenere il pagamento di una certa somma.

Tale provvedimento, deve essere richiesto preventivamente al giudice e quindi autorizzato dal tribunale.

In pratica, se oggi un’impresa o un comune cittadino, intendono recuperare il credito, per procedere al pignoramento conto corrente e vedere così soddisfatta la richiesta, devono

  • Notificare l’atto esecutivo: es. la sentenza emessa dal giudice;
  • Notificare l’atto di precetto: ossia, l’atto che intima al debitore il pagamento del debito entro 10 giorni dalla notifica.

Passati 10 giorni, se il debitore non paga, il creditore, ha diritto a notificare l’atto di pignoramento sia alla persona debitrice che alla banca o alla Posta, presso cui ha il proprio conto il debitore, per un importo pari alla somma indicata nell’atto + il 50%.

Fatto ciò, la banca o la Posta, ricevuto l’atto di pignoramento procede subito con:

  • il blocco delle somme sul conto corrente fino a nuove disposizioni da parte del giudice;
  • dichiarare al creditore, di aver proceduto a pignorare le somme e di averle rese disponibili sul conto corrente.
  • versare le somme pignorate al creditore, dopo l’ok da parte del giudice.

Il discorso che abbiamo fatto finora, però, non vale per il Fisco.

Infatti, quando siamo difronte ad una cartella esattoriale emessa magari da Equitalia, o quando sarà dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, la procedura cambia, in quanto non occorre l’autorizzazione del giudice.

Dunque cosa cambia in realtà con le nuove disposizioni?

La vera novità delle modifiche al pignoramento del conto corrente

Ecco, in realtà, la vera novità delle modifiche al pignoramento del conto corrente.

Come accennato, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, nel momento stesso in cui notifica la cartella esattoriale non deve rivolgersi al giudice per citare in giudizio il debitore ed attendere la sentenza, in quanto la cartella di pagamento è in sé già un atto esecutivo al pari dell’atto di precetto e pertanto può procedere al pignoramento conto corrente, se passati 60 giorni dalla notifica, la certella esattoriale non è stata pagata.

Trascorso il suddetto termine, l’Ente della riscossione, può subito inviare alla banca l’atto di pignoramento ancora prima di notificarlo all’interessato, per poi invitare quest’ultimo al pagamento di quanto dovuto entro altri 60 giorni.

Se il debitore poi, persevera e continua non pagare quanto dovuto, il Fisco, richiede alla banca di versare l’importo pari al debito, senza necessità di rifarsi ad un giudice per far emettere il relativo provvedimento.

Quindi ricapitolando, per i debiti fiscali non è l’assenza di un procedimento giudiziario che cambia il pignoramento conto corrente, perché è già così, ma il fatto che le somme sul conto possono essere subito bloccate e utilizzate a saldo dei debiti, visto che è la stessa Agenzia delle Entrate che direttamente verifica le informazioni ed attiva il procedimento mentre Equitalia, doveva prima richiedere le informazioni all’Agenzia, attendere il riscontro, poi attivare la procedura.

Come difendersi dal pignoramento del conto corrente viste le nuove disposizioni

Ecco come è possibile difendersi dal pignoramento del conto corrente viste le nuove disposizioni.

Per poter evitare la rogna del pignoramento del conto corrente, il contribuente che riceve la notifica del pignoramento conto corrente, per impedirlo e difendersi, deve presentare entro 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento una richiesta di rateizzazione.

Solo una volta accettata la richiesta di dilazione della cartella e pagata la prima rata del piano di ammortamento, il contribuente può presentare la richiesta di sblocco del conto corrente.

26 Maggio 2017 · Andrea Ricciardi


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