Trattamento di fine rapporto (TFR)


Tfr e inadempienze inps » difficoltà di recupero dal fondo di garanzia

6 Giugno 2017 - Gennaro Andele


TFR e inadempienze INPS » Difficoltà di recupero dal fondo di garanzia In questo articolo ci occupiamo delle questioni relative alla difficoltà di accesso al fondo di garanzia e al tortuoso e costoso iter che il lavoratore deve seguire per recuperare dall'Inps il proprio Tfr. Nell'intervento di oggi, vogliamo esaminare le norme vigenti, in senso sfavorevole al lavoratore, anche da parte dell'Inps, nelle ipotesi in cui l'Istituto venga chiamato a supplire alle inadempienze delle aziende (ma anche proprie, come nel caso di omessa o intempestiva vigilanza sui versamenti dei contributi da parte del datore di lavoro). Dunque, affrontiamo l'ipotesi, sempre più frequente, di dichiarazione di fallimento di una società con chiusura immediata dello stesso senza che avvenga la disamina delle insinuazioni del credito anche tempestive. Questo può accadere quando non esistono beni da ripartire (attivo fallimentare). Ma cosa succede al Tfr del lavoratore che non ha agito in tempo per [ ... leggi tutto » ]


L’accettazione del trattamento di fine rapporto non implica il mutuo consenso al licenziamento

10 Novembre 2016 - Tullio Solinas


La mera inerzia del lavoratore non è di per sé sufficiente a far ritenere una risoluzione del rapporto per mutuo consenso: affinché possa configurarsi una tale risoluzione è invece necessario che sia accertata, sulla base di ulteriori e significative circostanze, una chiara e certa volontà comune di porre fine ad ogni rapporto lavorativo. Peraltro, grava sul datore di lavoro, che eccepisca la risoluzione per mutuo consenso, l'onere di provare le circostanze da cui ricavare la volontà chiara e certa delle parti di far cessare definitivamente il rapporto di lavoro. Per aversi tacito mutuo consenso inteso a risolvere o, comunque, a non proseguire il rapporto di lavoro non basta il mero decorso del tempo fra il licenziamento (o la scadenza d'un termine illegittimamente apposto) e la relativa impugnazione giudiziale, ma è necessario il concorso di ulteriori e significative circostanze della cui allegazione e prova è gravato il datore di lavoro (ovvero [ ... leggi tutto » ]


Più difficile per il lavoratore il recupero del tfr se il datore di lavoro insolvente non è assoggettabile a fallimento

6 Settembre 2016 - Tullio Solinas


Com'è noto, il pagamento al lavoratore del Trattamento di Fine rapporto (TFR) viene effettuato attingendo dal fondo di garanzia gestito dall'INPS qualora non vi adempia il datore di lavoro. Tuttavia, se il datore di lavoro inadempiente non risulta assoggettabile alle procedure fallimentari, requisito indispensabile per accedere al fondo di garanzia dell'INPS è che il lavoratore abbia infruttuosamente esperito l'esecuzione forzata per il recupero del credito. Ricordiamo, per completezza, che un imprenditore non è soggetto a fallimento se possiede, congiuntamente, i seguenti requisiti: aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di fallimento o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila; aver realizzato, nei tre esercizi precedenti, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila. Sulla questione è recentemente [ ... leggi tutto » ]


Cessione del quinto dello stipendio – vessatoria la clausola intesa a vincolare l’intero tfr a garanzia del finanziamento e non solo l’importo relativo al debito residuo

11 Agosto 2016 - Loredana Pavolini


La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una forma di credito ai consumatori non destinata in modo specifico all'acquisto di determinati beni o servizi. Il finanziamento può avere una durata massima di 120 mesi; il debitore si obbliga al rimborso del finanziamento attraverso la cessione volontaria al creditore di una quota, non superiore al 20%, del proprio stipendio o pensione mensili netti. Il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l'importo dovuto; in tal caso ha diritto a una riduzione del costo totale del credito, pari all'importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto. La normativa vigente (articolo 39 DPR 180/1950) vieta di contrarre un nuovo finanziamento dietro cessione del quinto prima che siano trascorsi almeno due o quattro anni dall'inizio della cessione stipulata, rispettivamente, per un quinquennio o un decennio. In una ottica di bilanciamento degli [ ... leggi tutto » ]


Controversie in materia di prestazioni del fondo di garanzia per il tfr – entro quanto tempo dalla data di presentazione della domanda può essere proposta azione giudiziale

8 Gennaio 2016 - Patrizio Oliva


Per le controversie in materia di prestazioni del Fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto, in mancanza di un provvedimento esplicito sulla domanda dell'assicurato, l'azione giudiziaria può essere proposta, a pena di decadenza, entro il termine di un anno e trecento giorni dalla data di presentazione della richiesta di prestazione. Infatti, la normativa vigente (articolo 4 decreto legge 438/92) prevede, per le controversie in materia di prestazioni del Fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto che l'azione giudiziaria possa essere proposta, a pena di decadenza, entro il termine di un anno dalla data dalla data di comunicazione della decisione sull'istanza presentata dal lavoratore pronunziata dai competenti organi dell'istituto o dalla data di scadenza del termine stabilito per la pronunzia della predetta decisione, ovvero dalla data di scadenza di termini prescritti per l'esaurimento del procedimento amministrativo. Quando non c'è un provvedimento esplicito sulla domanda dell'assicurato, vanno considerati [ ... leggi tutto » ]