compravendita immobiliare


Se prima dell’assegnazione giudiziale della casa familiare il coniuge proprietario vende l’immobile

5 Novembre 2017 - Annapaola Ferri


Può il coniuge separato, che ha visto riconosciuto il diritto di abitare la casa coniugale, con la figlia minore, chiedere di veder riconosciuto il riconoscimento di tale diritto fino al raggiungimento dell'indipendenza economica della figlia, qualora il provvedimento giudiziale di assegnazione sia stato trascritto dopo la conclusione del contratto di compravendita? Alla domanda hanno dato risposta i giudici della Corte di cassazione con la sentenza 25835/2017, concludendo che al proprietario dell'immobile non è opponibile, oltre i nove anni, il provvedimento giudiziale di assegnazione trascritto successivamente al contratto di compravendita. [ ... leggi tutto » ]


Risoluzione del preliminare di compravendita per inadempimento del promissario acquirente – il promittente venditore ha diritto al risarcimento del danno per il mancato pagamento del prezzo e per l’eventuale illegittima occupazione dell’immobile

12 Novembre 2016 - Piero Ciottoli


La somma di denaro che, all'atto della conclusione di un contratto preliminare di compravendita, l'acquirente consegna al venditore a titolo di caparra confirmatoria, assolve la funzione, in caso di successiva risoluzione del contratto per inadempimento, di preventiva liquidazione del danno per il mancato pagamento del prezzo, mentre il danno da illegittima occupazione dell'immobile, frattanto consegnato all'acquirente, discendendo da un distinto fatto illecito, costituito dal mancato rilascio del bene dopo il recesso dal contratto del venditore, legittima quest’ultimo a richiedere un autonomo risarcimento. Ne consegue che il venditore ha diritto non solo a recedere dal contratto ed ad incamerare la caparra, ma anche ad ottenere dall'acquirente inadempiente 11 pagamento dell'indennità di occupazione dalla data di immissione dello stesso nella detenzione del bene sino al momento della restituzione, attesa l'efficacia retroattiva del recesso tra le parti. L'acquirente di un immobile, che, immesso nel possesso all'atto della firma del preliminare, si renda inadempiente [ ... leggi tutto » ]


Quando l’acquirente, accortosi dell’esistenza di difformità nella realizzazione edilizia dell’immobile, può considerare nullo il preliminare di compravendita e legittimamente rifiutarsi di stipulare il definitivo

10 Dicembre 2015 - Roberto Petrella


La legge sancisce nullità degli atti tra vivi con i quali vengano trasferiti diritti reali su immobili ove essi non contengano la dichiarazione degli estremi della concessione edilizia dell'immobile oggetto di compravendita, ovvero degli estremi della domanda di concessione in sanatoria, sanzionando specificamente la sola violazione di un obbligo formale, imposto al venditore al fine di porre l'acquirente di un immobile in condizione di conoscere le condizioni del bene acquistato e di effettuare gli accertamenti sulla regolarità del bene stesso attraverso il confronto tra la sua consistenza reale e quella risultante dalla concessione edilizia, ovvero dalla domanda di concessione in sanatoria. Pertanto nessuna invalidità deriva al contratto dalla difformità della realizzazione edilizia rispetto alla licenza o alla concessione e, in generale, dal difetto di regolarità sostanziale del bene sotto il profilo del rispetto delle norme urbanistiche. Più in particolare, secondo la giurisprudenza di legittimità, non sussiste l'obbligo di concludere un [ ... leggi tutto » ]


Risoluzione giudiziale del contratto preliminare di compravendita per inadempimento del venditore – l’acquirente ha diritto al valore attualizzato del doppio della somma di denaro a suo tempo corrisposta

7 Novembre 2015 - Lilla De Angelis


La risoluzione del contratto preliminare di compravendita per inadempimento ha effetto retroattivo tra le parti, salvo il caso di contratti ad esecuzione continuata o periodica, riguardo ai quali l'effetto della risoluzione non si estende alle prestazioni già eseguite. Secondo giurisprudenza consolidata, la retroattività della pronuncia di risoluzione di un contratto preliminare fa venir meno la causa delle attribuzioni patrimoniali derivanti dal contratto, determinando a favore della parte non colpevole un obbligo, non risarcitorio, ma restitutorio, avente ad oggetto le cose ricevute ed i frutti effettivamente percepiti dalla parte inadempiente, per i quali ultimi si configura un debito di valore se trattasi di frutti naturali, laddove ricorre invece un debito di valuta, soggetto al principio nominalistico, se trattasi di frutti civili (somme di danaro) costituenti il corrispettivo del godimento della cosa. Pertanto, in caso di risoluzione di un contratto preliminare di compravendita per inadempimento del venditore questi è tenuto a restituire [ ... leggi tutto » ]


Quando è possibile la risoluzione del contratto di acquisto se ci viene venduto un bene parzialmente altrui

30 Ottobre 2015 - Giorgio Martini


L'ipotesi di vendita di cosa parzialmente altrui, disciplinata dall'articolo 1480 del codice civile, si configura sulla base della situazione oggettiva del bene alienato al momento della stipula del relativo contratto, quando il diritto del venditore è limitato ad una porzione materiale del bene e non all'intero, ovvero quando egli venda l'intero pur avendo un diritto pro quota. Gli elementi soggettivi, conoscenza o ignoranza del compratore al riguardo, si riflettono sulle conseguenze dell'atto, e difatti la norma citata prevede che il compratore può chiedere la risoluzione del contratto solo se, al momento della conclusione, ignorasse che il bene non era interamente di proprietà del venditore e se, inoltre, si possa ritenere che egli non avrebbe acquistato il bene senza quella parte di cui non è divenuto proprietario. In mancanza dell'una o dell'altra delle predette condizioni, il compratore ha diritto soltanto alla riduzione del prezzo corrispondente alla parte che non ha potuto [ ... leggi tutto » ]