Novità in Europa: Roaming gratuito e tariffe più semplici » Parla la commissione

Novità in Europa: Roaming gratuito e tariffe più semplici » Parla la commissione

Telecomunicazioni: l'Europa cambia le carte in tavola: dal 2016 Roaming gratuito e tariffe semplificate.

Via libera della Commissione Ue al pacchetto di misure per il settore delle tlc, dove si stabilisce la fine progressiva del roaming. Rispetto alle bozze, Bruxelles ha mostrato meno ambizione, concedendo margini più ampi per lo stop ai costi extra.

Novità in Europa: Roaming gratuito e tariffe più semplici » Nel dettaglio

Tariffe per il roaming in Europa? Addio!

I capi di Stato dell'Unione Europea hanno sostenuto la proposta di annullare i costi del cambio operatore per le chiamate dall'estero, dal 2016.

E’ quanto emerso dalla riunione del Consiglio UE.

Il roaming in realtà è solo una delle novità, la più direttamente importante per i consumatori, contenuti nella proposta della Commissione europea discussa oggi in Consiglio.

Si tratta del pacchetto per la nascita di un mercato unico europeo per le telecomunicazioni, dal quale tra l’altro potrebbero nascere i primi grandi operatori europei transnazionali, in grado di reggere il peso di un’economia sempre più complicata e competitiva.

Inoltre, dal luglio 2014 ricevere chiamate in Europa costerà quanto in Italia. E da luglio 2016 non ci saranno più sovrapprezzi di roaming" nemmeno per le chiamate in uscita.

Il disegno normativo è parte integrante del progetto di completamento del mercato unico digitale, auspicato per il 2015, insieme al raggiungimento di un quadro europeo sulla protezione dei dati e all'approvazione di una direttiva sulla cyber-security.

Come si legge nelle conclusioni del vertice Ue sui lavori di ieri, una parte dei fondi strutturali 2014-2020 dovrebbe essere destinata all'educazione e alla formazione nel settore dell'Ict.

L’annuncio dell'accordo politico è stato dato dal commissario Neelie Kroes, che ha spiegato: I capi dell'UE sono stati d’accordo a creare un continente connesso. Il Consiglio Europeo tornerà sul tema nel 2014.

Ma nel pacchetto Kroes ci sono tante cose e non tutte gradite ai vari attori.

Se contro il taglio del roaming si sono scagliati più volte gli operatori mobili, molte associazioni per i diritti di internet hanno protestato per le novità riguardanti la neutralità della rete.

Il pacchetto infatti spinge operatori e aziende web, come Google, a fare accordi per creare servizi a qualità garantita, che viaggino su una sorta di corsia preferenziale in internet.

Una novità che, secondo alcune associazione, consegnerà il futuro di internet alle grandi aziende in grado di pagare per gli accordi con gli operatori, tagliando la strada alle piccole aziende innovative.

Proprio quelle che hanno assicurato finora il potere rivoluzionario della rete.

D’altro canto, il grosso delle novità contenute nel pacchetto è considerato da molti governi vitale per il rilancio del mercato europeo, pena una recessione senza fine, che riguarderebbe non solo i settori digitali ma l’intera economia.

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Interrogato sul tema, il presidente del Consiglio, Enrico Letta ha chiarito: Sul mercato unico delle tlc bisogna farcela entro la fine della legislatura europea. E' molto importante la decisione di andare avanti speditamente sul mercato unico delle tlc.

Letta fa l'esempio della volontà di abbattere il roaming per introdurre un meccanismo funzionante" e meno costoso per cittadini e imprese.

Il premier ha spiegato che anni '90 l'Europa era all'avanguardia nelle telecomunicazioni, ma in 15 anni il vantaggio è stato vanificato, perché il tema della dimensione di scala e' diventato quello più rilevante.

I grandi operatori americani, cinesi, giapponesi, hanno finito per battere gli operatori europei.

Ora, ha proseguito ancora Letta, si è presa una decisione in controtendenza rispetto alle scelte di questi tempi, che portano a rinazionalizzare in tempo di crisi economica di puntare verso una maggiore integrazione europea, che vuol dire un'Europa più competitiva, la nascita potenziale di grandi campioni europei in grado di giocarsela con i loro competitor mondiali.

L'Italia preme dunque affinché sull'agenda digitale europea si agisca prima della fine della legislatura del Parlamento europeo.

Che dire, speriamo bene.

30 Ottobre 2013 · Patrizio Oliva