Michelozzo Marra

Vediamo come il debito contratto con Equitalia dall’erede debitore andrà ad incidere sull’eredità a cui sono stati chiamati gli altri due soggetti, non debitori.

Il giudice per le esecuzioni tenterà di mettere all’asta la sola quota in possesso del debitore. Ma, credo, sarà impresa assai ardua trovare qualcuno disposto ad accollarsi la comproprietà di un immobile per di più occupato.

Il giudice per le esecuzioni, allora, nominerà un consulente tecnico d’ufficio per capire se, ed a quali costi, la quota del debitore potrebbe essere strutturalmente enucleata dall’immobile.

Qui, di solito, emergono altre problematiche per vari ordini di motivazioni. Innanzitutto, nella maggior parte dei casi, ci si trova di fronte ad immobili di superficie modesta, non ulteriormente riducibile; la riallocazione dei servizi (cucine e bagni) in un assetto che preveda la ripartizione minimale in due unità (quella per il debitore e quella per i restanti eredi) non è mai ottimale e/o realizzabile. I costi della ristrutturazione sono naturalmente addebitati ai comproprietari.

Anche se il debitore avesse la disponibilità per affrontare gli oneri necessari alla ristrutturazione dell’immobile, non credo darebbe mai il proprio assenso. E neanche si potrebbe biasimarlo più di tanto: deve tirar fuori altri quattrini per qualcosa che già non è sua. I costi dovrebbero,insomma, accollarseli gli altri due eredi.

Al giudice per le esecuzioni, in mancanza di un accordo fra le parti per la divisione del bene pignorato, non resterà che acconsentire la vendita all’asta dell’intero immobile. Pignorare la quota spettante al debitore e lasciare ciò che rimane agli altri eredi.

Cosa si può fare adesso? Quasi nulla. Le soluzioni andavano ricercate prima della morte del proprietario.

La rinuncia all’eredità?. Equitalia chiederà al giudice di subentrare nel possesso della quota in nome e per conto del chiamato rinunciante.

La rinuncia con il beneficio di inventario? Ecco, questa potrebbe essere una buona idea. Nel caso però in cui il creditore sia un soggetto privato, interessato ad evitare un’attesa quantomeno decennale o ulteriori spese legali per una “actio interrogatoria” finalizzata a costringere gli eredi ad abbandonare posizioni dilatorie ed assumere una decisione in merito all’accettazione dell’eredità. Si potrebbe partire subito con una trattativa per una composizione stragiudiziale del contenzioso.

Ma Equitalia, purtroppo, non è un creditore qualsiasi. Può aspettare e non fa accordi a saldo e stralcio (meno che con i potenti, si intende).

Le spese legali di Equitalia sono solo una partita di giro. Le spese legali dovute allo Stato restano in famiglia. Equitalia ha una schiera di impiegati che sono anche avvocati. Per andare in Tribunale basta lo stipendio ed una piccola indennità di missione.


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