Genny Manfredi

Sì, le possono pignorare lo stipendio in ragione di massimo un quinto anche con un contratto part time.

La sua situazione è davvero critica. Inutile nasconderselo, nemmeno sostenibile nel medio termine.

Paradossalmente il punto debole sta nella sua proprietà immobiliare per la quale paga il mutuo. Praticamente, qualora riuscisse a rimborsare le rate in futuro, immagino con immensi sacrifici, non avrà fatto altro che lavorare per il “re di Prussia”, ovvero per i suoi creditori. I quali attenderanno tranquillamente che “l’arrosto sia cotto al punto giusto”.

Senza proprietà immobiliare, il consolidamento del debito (il finanziamento con una sola rata) che cerca l’avrebbe già trovato. Consiste nel pignoramento del quinto. Dopo il primo pignoramento, per debiti con banche, finanziarie ed eventuali privati (esclusi i debiti con Equitalia) tutti i creditori dovrebbero pazientemente attendere il rimborso di coloro che li hanno preceduti, ed accodarsi.

Ma con la proprietà immobiliare di mezzo, possono anche propendere per l’iscrizione di ipoteca di secondo, terzo ed ennesimo grado, e per l’espropriazione, non appena si sarà formata la necessaria capienza (grazie a lei).

Nell’immediato veda, se può, di rappresentare al giudice la sua situazione, cercando di spuntare un pignoramento minore del 20% (il 20% è il massimo, ma il giudice potrebbe anche decidere per il 10%, in presenza di condizioni particolari come la sua).

Nel breve termine, le consiglio di vendere casa, rimborsare la banca che le ha erogato il mutuo e mettere in cascina l’eventuale plusvalenza. Senza attendere che gliela portino via e senza fare i salti mortali per pagare un mutuo che non la condurrà ad altro se non alla formazione di quella capienza utile al creditore per poter vantaggiosamente procedere con l’espropriazione.


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